In redazione arriva la segnalazione di un reatino che dice di avere come fonte del fatto che racconta “un commerciante amatriciano incontrato in fiera che non ha saputo trattenere delle lacrime”.
“Vorrei far presente – scrive Luca a RietiLife – alla redazione un fatto alquanto strano. I piccoli commercianti amatriciani, che hanno avuto il coraggio e la forza di partecipare alla consueta fiera di Santa Barbara, hanno dovuto pagare una quota giornaliera pari a 60 euro per il posto adibito al commercio nella manifestazione. Consapevole dell’obbligatorietà della quota per partecipare all’evento una domanda che viene però spontanea è: non si sarebbe potuto evitare per queste persone una spesa (120 euro) smisurata, dati i piccoli e pochi prodotti che producono artigianalmente e vendono, frutto di fatica e sofferenza grande come non mai. Questa spesa è uno sfregio verso la sofferenza. Anziché aiutare tali persone a riprendersi, le ha convinte dell’indifferenza altrui, scoraggiandone molte anche a partecipare alla fiera. Mi piacerebbe che i reatini venissero messi a conoscenza di questo fatto”.
Foto (archivio) RietiLife ©
Se è vero, una deroga per quei commerciante era d’obbligo.
semplicemente vergognoso
Ma quale commerciante di amatrice ha fatto la bancarelle?
Se è vero, il Comune dovrebbe rimborsarli e riflettere sulla scarsa sensibilità dimostrata…
mah, gli è stato dato tutto, gli stanno facendo di tutto e di più, hanno cose ora che prima neppure avevano, sono carichi di soldi e di donazioni.. beh non gli basta!
insomma io credo che sarebbe opportuno che le persone comincino acnhe ad accontentarsi
Mi sembrava strano: visto che quest’anno mi pare la fiera sia andata piuttosto bene, sia come locazione che come affluenza di gente, senza intralci di nessun genere si doveva trovare qualcosa da criticare. E’ demoralizzante