E’ stato presentato lo scorso 14 novembre alla Università Bocconi, il Rapporto Oasi 2016, l’Osservatorio sulle aziende e sul sistema sanitario del nostro Paese. Il Rapporto, presentato dai ricercatori del Cergas Bocconi (Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale), ha visto la partecipazione, per l’Azienda Sanitaria Locale, del direttore generale della Asl di Rieti Laura Figorilli e del direttore sanitario Marilina Colombo.
Il Rapporto Oasi 2016, fra i tanti temi trattati, individua nell’assistenza agli anziani non autosufficienti la grande sfida della Sanità e del Welfare per i prossimi anni. Dei 2,7 milioni di anziani non autosufficienti, infatti, solo 200.000 sono presi compiutamente in carico in strutture loro dedicate, altri 600.000 ricevono un’assistenza non proporzionale al proprio bisogno presso il domicilio, i restanti si riversano nel Ssn, alla disordinata ricerca di assistenza e di cure. In questo contesto, ed in particolare nell’ambito del sistema di offerta di cure intermedie, che cioè si collocano fra le cure ospedaliere e quelle domiciliari, il gruppo di ricerca, ha scelto di analizzare, nella Regione Lazio, due realtà molto diverse per dimensioni e contesto di realizzazione: la Casa della Salute di Magliano Sabina della Asl di Rieti, e quella di Ostia della Asl Roma 3, collocata in un contesto urbano . Il Rapporto ha riservato grande attenzione alla Casa della Salute di Magliano Sabina ed al suo modello organizzativo e clinico-assistenziale quale valida alternativa territoriale al ruolo centrale occupato dall’Ospedale nel sistema socio-sanitario e come esperienza avanzata di sperimentazione dei percorsi diagnostico- terapeutici assistenziali (PDTA).
Una Struttura intermedia, che nell’ambito del sistema di offerta territoriale dell’Azienda Sanitaria Locale di Rieti, si propone di migliorare la accessibilità dei servizi sanitari, in particolare per i pazienti affetti da patologie croniche, la continuità delle cure e la qualità e sicurezza dell’assistenza. Ma che intende anche sviluppare sinergie con gli altri contesti di cura e supportare una forte integrazione verticale (tra assistenza primaria, assistenza ospedaliera, assistenza di alta specializzazione) e orizzontale (nell’ambito delle discipline coinvolte nei PDTA) e rafforzare il collegamento con la rete dell’emergenza-urgenza.
“L’idea che la Casa della Salute di Magliano Sabina sia stata oggetto di studio da parte del gruppo di ricercatori del Cergas Bocconi ci riempie di soddisfazione – affermano il direttore generale Figorilli e il direttore sanitario Colombo – Si tratta di una Struttura su cui l’Azienda sta investendo per garantire una sempre maggiore sostanza tecnico-professionale ed organizzativa e che riconosce nel ruolo dei medici di medicina generale il cuore dell’assistenza intorno ai quali ruota un sistema integrato di attività e servizi in grado di prendere in carico i pazienti con patologia cronica e non solo. Vogliamo sottolineare inoltre, che la nostra casa della Salute e’ anche il contesto ideale per sperimentare un approccio proattivo alle necessità’ di cura del paziente, basato cioè’ sul paradigma della medicina di iniziativa, superando quel paradigma dell’attesa dell’evento, tipico delle malattie acute”.
“Ma la Casa della Salute di Magliano Sabina e’ anche in grado di offrire una ampia e qualificata offerta di specialistica ambulatoriale –concludono Figorilli e Colombo – un centro di assistenza dialitica , una unità di degenza infermieristica, un punto di primo intervento, il consultorio familiare e pediatrico, il servizio di salute mentale e di neuropsichiatria infantile, ed offre inoltre la possibilità di sottoporsi a screening oncologici ( mammografia e Pap test con ricerca HPV)”.
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