Appello disperato degli accumolesi: “Mettete in sicurezza i pochi monumenti rimasti”. Lo firma il comitato spontaneo radici accumolesi, perchè “Accumoli, il Paese dei Palazzi, ora non esiste più. “Scaraventato a terra anche dai gravissimi ritardi negli interventi di puntellamento. Perduto un prezioso patrimonio culturale”.
“La forte scossa di terremoto di domenica scorsa – scrivono da Radici Accumolesi – ha dato il definitivo colpo di grazia a Accumoli. Il paese, martoriato dal sisma fin dal 24 agosto, non ha retto e è venuto giù completamente o quasi. E questo anche a causa dei gravissimi ritardi nella messa in sicurezza di quanto aveva resistito al primo sisma del 24 agosto. Ritardi che hanno provocato l’azzeramento di un raro e prezioso patrimonio monumentale e culturale”.
“Faccio un appello disperato alle autorità – ha dichiarato il presidente di Radici Accumolesi, il comitato in cui si sono riuniti i cittadini del capoluogo e delle frazioni – affinché le autorità preposte mettano subito in sicurezza quel poco che è rimasto di quello che era definito il Paese dei Palazzi. Dei tanti ora sono ancora in piedi il Palazzetto del Podestà, sede del Municipio e simbolo della fondazione di Accumoli come Comune libero, Palazzo Organtini e una piccola parte di Palazzo Cappello, nonché poche facciate del centro storico”.
“Un intervento finalmente immediato – ha continuato Colucci, -sarebbe un segnale della volontà delle autorità di rispettare in modo concreto l’identità della nostra comunità. Salvare queste testimonianze sarebbe per noi un fatto importante. Significherebbe non recidere i legami con il passato e sarebbe uno sprone simbolico in vista della ricostruzione assicurata dal Governo”.
“Mi rivolgo infine, agli Enti pubblici e ai privati – ha concluso Colucci – affinché dotino la zona attualmente prevista come zona commerciale di una piccola struttura collettiva che possa permettere la presenza costante di tutti quegli accumolesi che vogliono mettersi a disposizione per dare utile supporto alle istituzioni, soprattutto quando inizierà la delicata attività della rimozione delle macerie e la catalogazione delle stesse”.
Foto (archivio) RietiLife ©