Centinaia di animali senza un ricovero sicuro con stalle, fienili e casolari lesionati, distrutti o inagibili ma anche frane e smottamenti sulle strade rurali che impediscono, tra Marche e Umbria, la circolazione e la consegna dei prodotti. È il primo bilancio della Coldiretti sulla situazione nelle campagne terremotate in un territorio con una significativa presenza di allevamenti di bovini e pecore. Gli animali devono mangiare ed essere munti due volte al giorno e gli allevatori – sottolinea la Coldiretti – non possono dunque trasferirsi lontano dalle stalle”. Il terremoto, segnala Coldiretti Marche, ha colpito un area con circa 900 aziende agricole impegnate nell’allevamento dei bovini da carne anche della pregiata razza marchigiana, ma sono presenti anche mucche da latte e pecore alle quali occorre al piu’ presto trovare ricovero, con l’arrivo del freddo.
Ma l’emergenza non è finita neanche nel fronte laziale. Ad Accumoli ed Amatrice, sottolinea direttore della federazione della Coldiretti di Rieti Roberto Scano, “l’emergenza è peggiorata. Agricoltori e allevatori, e le loro famiglie, sono allo stremo. Lo sciame sismico degli ultimi due giorni ha completato l’opera di distruzione iniziata dal terremoto di agosto, nelle campagne siamo alla disperazione, altre aziende stanno chiudendo i battenti”. “I tempi di risposta all’emergenza – lamenta Scano – si stanno purtroppo rivelando incompatibili con la situazione di forte disagio che si registra su quei territori. Aziende agricole e allevamenti, che sono il cuore dell’economia locale, stanno soffrendo a causa delle lungaggini burocratiche inammissibili rispetto all’esigenza, da tutti riconosciuta come prioritaria, di assicurare agli imprenditori agricoli di Amatrice e Accumoli le condizioni per restare sui luoghi di lavoro, garantendo vivibilità e operatività per accudire il bestiame e poter svolgere le attività produttive. Non è più tempo – conclude il direttore della Coldiretti Rieti – di bandi e controbandi con tempi di chiusura che inspiegabilmente si sono dilatati ben oltre le previsioni, è invece urgente assegnare in fretta i moduli abitativi e le stalle provvisorie”.
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