“Basta affronti: meno medaglie e retribuzioni più eque”. Lo dichiara in una nota Andrea Faraglia, segretario provinciale di Rieti del Conapo, uno dei sindacati dei Vigili del Fuoco: “Siamo considerati da troppo tempo corpo di serie B”
“Abbiamo estremo rispetto per il presidente della Repubblica Mattarella e per l’impegno del sottosegretario Bocci verso i vigili del Fuoco – chiarisce Andrea Faraglia – siamo considerati da troppo tempo corpo di serie B in quanto a retribuzioni e pensioni, sottopagati rispetto alla polizia, stesso ministero dell’ interno. Lo stesso avviene per le pensioni, non ci riconoscono i servizi operativi come gli altri corpi. E il paradosso è che continuiamo a ricevere medaglie, attestazioni, lodi e soprattutto le dimostrazioni di affetto dei cittadini ma nessuna vera attenzione politica per recuperare la differenza con gli altri corpi”.
“Nella legge di bilancio Renzi, nonostante i suoi abbracci pubblici ai vigili del fuoco – prosegue Faraglia – non ha messo un solo centesimo per questo scopo e lo consideriamo un affronto. Eppure non chiediamo privilegi, solamente avere la stessa dignità istituzionale, retributiva e pensionistica che hanno gli altri corpi e siamo certi che tutti i cittadini ne sarebbero felici. Il presidente Mattarella sa che i vigili del fuoco sono in questa condizione e che la medaglia suona come l’ennesimo paradosso? Noi continueremo a servire il paese senza fermarci perché la sicurezza dei cittadini è per noi missione di vita, ma a questo punto ci appelliamo anche al presidente della Repubblica”.
Parla anche Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo dei Vigili del Fuoco. Ha commentato in maniera ironica le dichiarazioni del sottosegretario Bocci in visita presso il Comando di Ascoli Piceno con l’annuncio del conferimento della medaglia d’oro al Corpo: “Essendo le nostre famiglie in difficoltà poiché lo Stato da decenni ci paga con 300 euro al mese in meno degli altri corpi, abbiamo provato a fare acquisti con le numerose medaglie che già abbiamo ma nessuno ce le ha accettate, ora chi lo dice alle nostre mogli e figli che al posto di provvedimenti legislativi di giusta equiparazione retributiva con gli altri corpi ci rifilano l’ennesima medaglia?”.
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