(di Sabrina Vecchi) Sette anni fa c’era un sindaco intorno a cui l’Italia intera si strinse dopo il terremoto che devastò la sua città e i suoi cittadini. La città si chiama L’Aquila, il sindaco Massimo Cialente, e dalla notte del 6 aprile 2009 non ha mai smesso di essere al fianco della sua comunità prima per i soccorsi, ora per la ricostruzione del comune di cui ancora è a capo.
“Ho appena partecipato ad un convegno nazionale a Milano incentrato sulla prevenzione di eventi come questi – dice Cialente a RietiLife – perché non bisogna mai abbassare la guardia e ricostruire secondo i giusti criteri. La giusta riflessione da fare adesso è quella che riguarda la prevenzione con massima attenzione verso i centri storici che in futuro saranno la ricchezza dei paesi e delle città. È su questo che mi sento di premere ed il consiglio che mi sento di dare in virtù della mia esperienza. Non ho visto sostanziali differenze qualitative tra il terremoto dell’Aquila e quello di Amatrice, Accumoli e Arquata, la macchina dei soccorsi e quella della solidarietà si sono mosse subito e bene in entrambi i casi. Per il resto, il 24 agosto ho rivissuto la tragedia de L’Aquila, le stesse problematiche, e ovviamente ci siamo messi subito a disposizione offrendo case, mezzi, spazi per lo smistamento delle macerie, tutto ciò che ci è stato possibile fare per gestire una situazione come quella che purtroppo ben conosciamo. E lo faremo ancora, naturalmente. Per dovere e per solidarietà“.
Foto: RietiLife ©