Si chiamerà “Comitato civico 3.36” e secondo i suoi promotori dovrà contribuire a dare voce alle popolazioni di Amatrice e Accumoli colpite dal sisma del 24 agosto scorso. Il comitato, che informalmente si è già riunito diverse volte, sarà costituito sabato, durante un incontro che si terrà alle 16 presso la tenda-chiesa allestita all’esterno dell’istituto Don Minozzi di Amatrice. Nel corso della prima riunione sarà approvato lo statuto, il regolamento interno e saranno individuate le figure che dovranno coordinare le attività del comitato.
Domenica 18 settembre, invece, si terrà ad Accumoli presso la tendopoli la riunione costitutiva del Comitato denominato “Radici Accumolesi”. Gli scopi – come spiega il portavoce Renzo Colucci – che il Comitato si propone sono i seguenti: “Vigilare , interloquendo con le Autorità pubbliche , sul rispetto assoluto della legalità in tutte le attività che si susseguiranno con la finalità di riparare e ricostruire le abitazioni , gli uffici e gli immobili di tutte le attività economiche danneggiati e permettere nel più breve tempo possibile la ripresa delle vita e delle attività ed il più rapido rientro definitivo della popolazione nelle abitazioni e nei locali aziendali. Raccogliere i disagi e le necessità manifestate dalle persone coinvolte dal sisma e sottoporli alle amministrazioni competenti. Mantenere rapporti costanti con le Autorità Pubbliche in modo da partecipare ove possibile, o comunque essere preventivamente informati sulle decisioni relative a tempi e modalità per le riparazioni, ristrutturazioni e ricostruzioni di immobili. Promuovere ogni iniziativa utile per il perseguimento delle proprie finalità e per la tutela dei diritti di ogni soggetto colpito dal sisma. Mantenere rapporti con le Associazioni locali di categoria, di volontariato e ricreative e le altre realtà che condividono i presenti principi. Promuovere la ricrescita delle attività turistiche, culturali, sociali e commerciali dell’area del territorio colpito dal sisma e la tutela e la valorizzazione delle opere artistiche, dei singoli beni immobili di interesse storico, naturale, paesaggistico e di tutti i borghi”.
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