(di Sabrina Vecchi) Dopo la distruzione, la comunità di Amatrice si aggrappa ai simboli, come segnale di speranza in queste ore a ridosso dei funerali solenni fortemente voluti in paese e non all’aeroporto Ciuffelli di Rieti come disposto in un primo momento. Tra i simboli fortemente sentiti dalla comunità amatriciana, la reliquia della Madonna di Filetta recuperata dai vigili del fuoco nella chiesa di San Francesco. Un piccolo cammeo particolarmente importante per la gente di Amatrice in quanto la Madonna di Filetta è la patrona protettrice del Paese.
Emblematico anche il Cristo che è stato appeso alla tensostruttura (foto di Daniele Scopigno su fb)
Don Savino D’Amelio, parroco di Amatrice, ha voluto fermamente recuperarla e portarla ai funerali dei suoi parrocchiani. La storia della Madonna di Filetta risale al 1472 quando una pastorella, durante un violento temporale nel giorno dell’Ascensione, pregò la Vergine Maria di salvarla. In quel momento la donna fu attratta da una luce proveniente da un piccolo cammeo in terra nel quale, si dice, la giovane vide l’immagine di Maria. Da allora ogni anno nel giorno dell’Ascensione si svolge una processione fino al santuario della Madonna di Filetta. Insieme alla reliquia è stata portata sotto il tendone allestito per il funerale il prezioso reliquiario dell’orafo ascolano Pietro Vannini. In queste ore convulse, ampio spazio si sta dando a tutto ciò che rappresenta simbolicamente la speranza di risorgere dalle macerie.
La Madonna della Neve di Bacugno (foto in evidenza), invece, è stata posizionata su un basamento di sassi provenienti dalle case crollate accanto all’altare in cui il vescovo di Rieti Domenico Pompili celebrerà il rito funebre. Il fulgore della statua dorata si erge ora sulle macerie, a dare metaforico conforto al paese dilaniato da tanto dolore che sta per vivere il momento del commiato.
Foto: RietiLife ©