“Stiamo acquisendo ogni elemento utile per arrivare all’accertamento della verità. Il nostro ordinamento prevede il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale e a questo il principio ispiratore noi ci atterremo, sia sul fronte delle ipotesi di reato – per ora resta quella di disastro colposo – sia per la parte investigativa. In questa prima fase c’è da superare l’emergenza legata alle vittime, di cui si stanno occupando anche gli uomini della polizia giudiziaria. Poi passeremo all’accerteremo di tutte le responsabilità e di eventuali reati da perseguire”. Così il procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva, in un’intervista alla Stampa. Da mercoledì, dopo i funerali, il lavoro della procura entrerà nel vivo. “Partiremo con gli edifici pubblici: la scuola, il convento, la caserma dei carabinieri, il teatro, l’ospedale. Daremo precedenza, comunque, a quelle strutture che potrebbero aver causato, perché magari realizzate non secondo le normative vigenti, delle vittime”, spiega Saieva. Sarà un’ inchiesta lunga, anche se confidiamo di procedere speditamente. Bisogna essere celeri senza però lasciare indietro nulla”. Nelle prossime ore, aggiunge, “darò il via libera alla rimozione delle macerie“, fase in cui saranno fotografati e registrati tutti i materiali, quindi catalogati, datati per luogo e provenienza dell’immobile. Calcinacci, pietre, ferro, tutto – assicura – sarà passato al setaccio.
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