Renzi a Rieti: “Almeno 120 morti. Verrà dichiarato stato d’emergenza”

Nelle aree colpite dal terremoto della scorsa notte ‘ci sono almeno 120 vite spezzate in questo momento’. Lo ha detto il premier Renzi – giunto in serata nella zona – parlando anche di ‘368 feriti e malati portati via da Amatrice e Accumoli con elicotteri ed eliambulanze da questa mattina’. Renzi, che ha incontrato il ministro Delrio ed il capo della Protezione civile Curcio prima di partecipare a Rieti a una riunione operativa, ha spiegato che ‘l’emergenza avrà un lungo periodo di gestione, dovremo essere tutti all’altezza di questa sfida’ assicurando che ‘la credibilità e l’onore di tutti noi sarà nel garantire una ricostruzione vera che consentirà agli abitanti di vivere, di ripartire’.

E già domani in Consiglio dei ministri (in programma alle 18) saranno presi ‘i primi provvedimenti’ e sarà dichiarato lo stato d’emergenza. Il capo del Governo, che ha pure incontrato ad Amatrice i volontari che da questa mattina scavano per cercare di sottrarre vite umane alle macerie degli edifici distrutti dal sisma, ha sottolineato che ‘la macchina dei soccorsi si è messa in moto immediatamente’ ed ha promesso che ‘da domani, per i prossimi mesi, saremo operativi sulla ricostruzione, ora è anche il momento in cui si possa far scendere qualche lacrime, per chi crede è momento della preghiera, per chi non crede è il momento del rispetto. Questo è il momento della commozione. Di fronte al dolore l’Italia mostra il suo volto più bello, dobbiamo essere orgogliosi’.

La zona più colpita dal terremoto – una scossa di magnitudo 6.0 avvenuta alle 3.36, seguita meno di un’ora dopo da un’altra di 5.4 e nell’intera giornata da più di altre 200 scosse di assestamento – è quella a cavallo fra Lazio, Umbria e Marche, nelle provincie di Rieti, Perugia ed Ascoli Piceno. Quasi distrutti sono i paesi di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto dove, secondo i soccorritori, la situazione è ‘peggiore di quella dell’Aquila’. E ad Amatrice è crollato uno dei simboli della città, lo storico Hotel Roma famoso per il ristorante che serve la tipica pasta ‘all’amatriciana’.

Sono finora due i morti accertati nella struttura, ma secondo il sindaco al momento del crollo all’interno c’erano 70 persone. Più in particolare, i morti sono 86 nell’area di Accumuli e Amatrice, nel reatino, e 34 nell’area di Arquata, nelle Marche. Fra di loro sono tanti i bambini, come un piccolo di 4 anni di Amatrice, deceduto in ospedale ad Ascoli Piceno, e Marisol, una bimba di 18 mesi sorpresa dal terremoto, mentre dormiva, nella casa delle vacanze in cui si trovava con i genitori ad Arquata del Tronto. La mamma, dell’Aquila, era scampata nel 2009 al sisma che aveva distrutto la sua città ed aveva deciso di trasferirsi ad Ascoli.

Numerosi i sopravvissuti, tanti estratti vivi dalle macerie. E per gli scampati sono già pronte numerose tendopoli, anche per trovare riparo dal freddo della notte. Timori emergono anche per le sorti del patrimonio culturale nelle zone più colpite. Piccole crepe si sono aperte nella struttura esterna del Duomo di Urbino, che è stato transennato. Crolli nel monastero di S.Chiara a Camerino e, ad Amatrice, nella basilica di San Francesco e la chiesa di Sant’Agostino. Danni a Norcia alla Basilica di San Benedetto e alle mura. Il ministero dei beni culturali ha allertato le sue unità di crisi, in azione la task force italiana dei Caschi Blu della Cultura. A Roma sottoposto a verifiche il Colosseo, ma nessun danno. A Roma è rientrato dalla Sicilia il presidente Mattarella, a lui in una telefonata il presidente Usa Obama ha offerto ‘aiuto e assistenza’. Stessa offerta anche dal Segretario di Stato Kerry al ministro degli esteri Gentiloni. Solidarietà alle aree colpite dai più diversi ambiti della società civile, l’Abi invita le banche a sospendere i mutui per gli edifici danneggiati. Sport in lutto, oggi e domani bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici.

Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©

 

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