È arrivato a Rieti quattro giorni dopo il suo 26esimo compleanno, carico più che mai, pronto per una nuova avventura, la terza lontano dalla sua Sassari che, da un punto di vista calcistico considera il punto di riferimento della Sardegna (“per me la Torres è la prima squadra della Sardegna” puntualizza). Due stagioni consecutive con la maglia della Nuorese, 60 presenze e 7 gol, la fascia da capitano, carisma da vendere e soprattutto tanta dedizione al lavoro: Daniele Bianchi è fatto così e chi lo conosce o lo ha imparato a farlo da poco, si ritrova davanti a se un calciatore-modello. Testa bassa e pedalare, sempre il primo ad arrivare e l’ultimo a lasciare il campo, una guida per i più giovani, un punto di riferimento per i più grandi. Ha iniziato questa avventura in amarantoceleste carico a mille e pronto a difendere i colori amarantoceleste fino allo stremo delle forze.
“Quando si ricomincia si deve sempre dimostrare di meritare la fiducia che ripongono in te – esordisce così Daniele Bianchi a bordo campo al termine della seduta di lavoro mattutina – Perché quello che hai fatto non conta più: ormai è passato. Sono arrivato a Rieti con la voglia di rimettermi nuovamente in gioco e vivere questa esperienza con la consapevolezza di vestire una maglia importante: qui ho trovato una società seria, organizzata, lungimirante, che sta investendo nel futuro. Nessuna improvvisazione ma solo sana voglia di arrivare a raggiungere traguardi importanti”.
Con lo staff tecnico ed i suoi compagni di squadra c’è già sintonia: reciproca chiaramente perché le doti tecniche e umane di Bianchi non si discutono. “E’ un gruppo giovane ma esperto – spiega ancora il play sardo – è un ottimo mix tra elementi che conoscono già la categoria o che hanno vissuto anche il professionismo ed under potenzialmente pronti ad esplodere. Servirà l’aiuto di tutti per arrivare fino in fondo, nessuno escluso: quindi il mio invito ai ragazzi è quello di restare concentrati, lavorare con serietà, non mollare un centimetro e dare tutto in mezzo al campo”.
Parole importanti, quelle di Bianchi, espressioni da capitano vero, esattamente come era lo scorso anno a Nuoro, dove spera si tornare da avversario.
“Dalle indiscrezioni che leggiamo e che percepiamo, sembra quasi scontato l’inserimento del Rieti nel girone sardo-laziale che io ormai conosco perfettamente: tosto ma alla portata, ci sono squadra che si stanno organizzando, ma mancando ancora un mese all’inizio del campionato è difficile dire quali possono essere le squadre da battere. Il Rieti? Noi dovremo pensare di partita in partita, giocarcela con tutti, consapevoli delle nostre potenzialità, ma umili e concreti. Per vincere servono i fatti, non le chiacchiere”.
Domani pomeriggio la prima uscita stagionale contro un Poggio Fidoni che ha iniziato solo da due giorni la preparazione atletica: sarà un test-match poco probante, ma questo Rieti ha voglia di cimentarsi contro un avversario per cominciare a prendere forma concretamente: alle 16 al campo d’altura “Csi” del Terminillo l sfida ai gialloverdi allenati da Simone Patacchiola, nel corso della quale Fabrizio Paris ruoterà i 26 giocatori a sua disposizione. Poi domenica giornata di assoluta libertà per riprendere a correre sin da lunedì mattina.
Foto: FC RIETI ©