(di Matteo Carrozzoni) Un gazebo, uno striscione e le magliette con il volto di Luca D’Ammando, il giovane toltosi la vita dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento (LEGGI).
Così gli ex lavoratori del Leon, oggi Le Mark, stanno portando avanti la protesta verso la proprietà: “Siamo vittime di un trattamento vergognoso – ci dicono dal gazebo quattro ex dipendenti del supermercato – Abbiamo lavorato in questa azienda per venti anni vivendola come una famiglia. Saremmo stati disposti anche a rinunciare alla tredicesima se ci fosse stato detto di dare una mano a superare un momento difficile, invece ci è stato chiesto di dare le dimissioni autonomamente per essere poi riassunti con contratto diverso, senza che mai ci venisse mostrato ed infatti non c’era, era solo una scusa per non doverci riconoscere le tutele del licenziamento, aggiungendo un ulteriore danno. Le nuove assunzioni, fatte con contratti a tempo determinato, con stipendi e diritti drasticamente ridotti, sono la prova che l’azienda abbia interesse solo all’aspetto economico, lasciando in strada 17 lavoratori e sfruttandone altri in condizioni non dignitose, il tutto nell’assoluto silenzio della politica, assente, nonostante si proclami paladina dei diritti dei lavoratori, che vengono beffati grazie ad un semplice cambio di ragione sociale, escamotage ultimamente molto in voga nella zona industriale di Cittaducale. Noi – hanno concluso gli ex dipendenti – continueremo la nostra protesta perché siamo vittime di un sistema che, in nome della concorrenza sfrutta i lavoratori negando loro ogni diritto, cosa gravissima che non riguarda solo noi ma l’intera comunità”.
Ad esser stati licenziati sono in 17: protesta anche nel giorno della riapertura del punto vendita di Santa Rufina di Cittaducale. Sindacati e lavoratori sono pronti a portare la vicenda in tribunale. LEGGI
Foto (archivio) RietiLife ©