Mercoledì 29 giugno a Palazzo Dosi, ‘Passi Scalzi’, il reportage sull’umanizzazione della medicina girato a Rieti dalla Scrittrice Rosalba Panzieri. Il reportage, realizzato con la collaborazione dell’Azienda Sanitaria Locale, del Comune di Rieti e della Sabina Universitas. Al de’ Lellis a settembre al via la sperimentazione della ‘cartella clinica umanizzata’
Rieti, la sua gente, i suoi medici, il suo Ospedale, le sue piazze cittadine, sono protagoniste di “Passi Scalzi”, il reportage sull’umanizzazione della medicina che racconta le storie dei popoli delle corsie, pazienti e medici, osservati nella loro dimensione imprescindibile di esseri umani, uniti da sentimenti identici e alleati nella lotta contro la malattia. Un reportage realizzato con la collaborazione del Comune di Rieti, dell’ Azienda Sanitaria Locale e della Sabina Universitas, per valorizzare la sua gente e inserire Rieti all’interno del Progetto nazionale di umanizzazione della medicina: “Cartella clinica umanizzata”.
Il Progetto verrà presentato mercoledì 29 giugno p.v presso palazzo Dosi alle ore 11,30. Alla presentazione, oltre alla ideatrice del Progetto Rosalba Panzieri, parteciperanno; il Direttore Generale della Asl di Rieti dott.ssa Laura Figorilli, il Sindaco di Rieti Simone Petrangeli, il Direttore della Sabina Universitas Daniele Mitolo e altre Istituzioni cittadine. Ideato dalla scrittrice Rosalba Panzieri, a partire dal 2016 interesserà oltre 50 strutture ospedaliere, con il coinvolgimento del Consiglio Nazionale delle Ricerche, della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, dell’Associazione Nazionale Medici di Direzioni Ospedaliere, dell’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani, dell’Associazione Salute Attiva Onlus, con l’adesione della Presidenza della Repubblica. Si tratta di un Progetto unico nel panorama sanitario e culturale internazionale perché, per la prima volta nella storia della moderna medicina, la storia personale del paziente, scritta di suo pugno, sarà inserita in Cartella clinica e trattata con la stessa dignità morale e scientifica di qualsiasi altro dato di anamnesi, per affiancare alla Scienza medica la conoscenza dell’Uomo.
La ricerca durerà un triennio, per osservare gli esiti di una procedura rivoluzionaria: la Cartella clinica umanizzata. Attraverso il “modello narrativo alfa”, ideato dalla scrittrice, i pazienti possono raccontare, scrivendo di loro pugno, chi sono, in qualsiasi declinazione si percepiscano; le loro gioie, le paure, la loro storia personale e vedere questi aspetti, imprescindibili dell’identità, inseriti in Cartella clinica, quali strumenti di valorizzazione dell’individualità, unica ed irripetibile della persona, che oggi acquisisce il titolo spersonalizzante di “paziente”. Un progetto di ricerca e, soprattutto, di incontro, di conoscenza dell’altro, quale presupposto indispensabile alla relazione e all’alleanza tra personale sanitario e persona ricoverata.
A settembre la Cartella clinica umanizzata inizierà la sperimentazione anche presso l’Ospedale de’ Lellis nelle Unità Operative Complesse di Oncologia Medica e Radioterapia.
Così motiva l’ideatrice Rosalba Panzieri: “Noi siamo la nostra storia. Scrivere di noi rinvigorisce le radici e l’identità, raddrizza lo stelo e la spina dorsale, porta nutrimento a tutti i petali che sono sogni, progetti, talenti, strumenti interiori che abbiamo costruito vivendo e che mai come nell’esperienza della malattia, occorrono interi per attraversarla senza esserne vinti”.
Foto (archivio) RietiLife ©