(di Sabrina Vecchi) Il Blasco è tornato. Ed è in grande spolvero. Sembrano lontanissimi i tempi della malattia, e Vasco Rossi torna più forte di prima dopo la grande paura che l’ha fatto rialzare con una consapevolezza ed un modo di vivere “necessariamente più sano”.
L’estate romana si è aperta con i quattro unici ed attesissimi concerti allo Stadio Olimpico di Roma mercoledì 22 , giovedì 23, domenica 26 e lunedì 27 giugno, più che un tour un vero e proprio evento, a 20 anni esatti dal primo concerto del rocker di Zocca nello stadio romano.
Per le 3 date consecutive del 2014 all’ Olimpico furono venduti 170.000 biglietti, ma “la rinascita” del 2016 segna un nuovo record e la soglia dei 200.000 è già stata oltrepassata. Numerosissimi i reatini che nonostante il caldo torrido hanno raggiunto la capitale per assistere al ritorno del loro beniamino, alcuni di loro con in mano addirittura i ticket d’ingresso per tutte e quattro le date.
Si definiscono orgogliosamente “Vasconvolti” ed abbracciano le fasce d’età più trasversali, perché Vasco Rossi più che un cantante è uno stile di vita, un modo di essere, una corrente di pensiero. “E’ stato un grande spettacolo, un meraviglioso ritorno tra noi con la solita energia ma una nuova consapevolezza, un mix di emozioni contrastanti, balli scatenati, pianti…una serata che ci resterà nella pelle sempre. Non potevamo mancare al fianco del nostro Capitano!”, racconta chi c’è stato. Inutili gli aggettivi, e comunque nessuno sarebbe mai completamente centrato.
Vasco è Vasco, e basta. Cappellino come marchio di fabbrica in testa, t-shirt, jeans, un tocco di paillettes sulla giacca e la solita voglia di dare il massimo e di sfogarsi insieme ai suoi fans, in un concertone collettivo spietato e dolce, nella solita alternanza di ballate soft e rock duro che non delude da qualche e qualche decennio. Aggiungi una super produzione da 3 milioni e mezzo di euro, il fedelissimo pubblico, un repertorio da capogiro spalmato in 3 ore di concerto ed una band come sempre affiatatissima con Will Hunt alla batteria, il basso di Claudio “il Gallo” Golinelli, le chitarre di Stef Burns e Vince Pastano e “lo show” citato nei titoli di testa è ben servito. Vasco non manca di omaggiare il suo amico Marco Pannella recentemente scomparso e conclude con appello a non lasciarsi intimorire, perché il vero nemico non è l’odio ma è la paura che ci paralizza e ci impedisce di andare avanti.
Ancora due date all’appello, ed il week-end si avvia tra le sensazioni ancora vive di coloro che hanno assistito alle prime e chi si prepara a raggiungere l’Olimpico con un biglietto intonso tra le mani. A 64 anni suonati forse avrà superato i tempi della “vita spericolata” ma Vasco Rossi sposta sempre le masse, e non c’è crisi che tenga, i suoi fans sono sempre là. Eh già.
Foto: Fb – VASCO ROSSI ©