La Fondazione Varrone prosegue il suo impegno nella promozione territoriale anche attraverso il sostegno alle numerose manifestazioni culturali, folcloristiche, sportive che caratterizzano l’estate reatina 2016.
È stato deliberato anche quest’anno il contribuito all’importante manifestazione reatina, il Giugno Antoniano con la tradizionale Processione dei Ceri che ogni anno intercetta migliaia di partecipanti .
Questa straordinaria Processione risale alla seconda metà del ‘400 ed è stata rispettata anche durante le guerre. Dall’articolo di qualche anno fa Bianche candele e profumo di gigli per un umile frate, uscito su riviste specializzate, ai più diversi siti regionali e nazionali di eventi, si cita la magica atmosfera della luce di centinaia di ceri che lega indissolubilmente i reatini al Santo lusitano.
La festa con il suo intenso programma sacro e culturale, presieduta per la prima volta dal Vescovo di Rieti, Domenico Pompili si inserisce nell’anno speciale del Giubileo con eventi e momenti di riflessione che coinvolgeranno le comunità religiose, laiche della città a partire dai bambini ai quali saranno dedicati spazi e progetti adeguati.
“La Fondazione Varrone da molti anni è diventata promotrice di eventi culturali propri ma ha continuato a sostenere le più significative iniziative culturali promosse da altre realtà propositive e attive, stimolando la collettività a produrre buone idee e progetti utili allo sviluppo del territorio – ha affermato il Presidente della Fondazione Varrone, Antonio Valentini – Auspichiamo che il Giugno Antoniano inserito nell’anno giubilare con molte novità, possa essere un efficace mezzo per la conservazione delle tradizioni e per ritrovare lo spirito di appartenenza e di unità della comunità nonché un mezzo per la promozione spirituale e turistica del territorio” sottolinea Valentini.
La Fondazione Varrone oltre il Giugno Antoniano, conferma il sostegno alla longeva Festa del Sole, che da quasi mezzo secolo rappresenta anche un baluardo di quelle tradizioni popolari espressione significativa della storia, della cultura tradizionale e dell’identità territoriale.
“Sottolineo che le nostre tradizioni popolari, prima sottovalutate o ignorate, con Alberto Mario Cirese, tra i maggiori studiosi internazionali di Antropologia culturale, acquisirono dignità di cultura e di patrimonio umano da preservare” – afferma Valentini che aggiunge – “Partendo dalle tipiche gare sul fiume per arrivare a tutte le iniziative collaterali dei rioni, la manifestazione oggi, con l’impegno e la professionalità di tutti i soggetti coinvolti istituzionali e privati mi auguro che possa risvegliare tra i giovani lo spirito di appartenenza e di identità e possa rappresentare un vero punto di riferimento estivo non solo per il territorio ma per il centro Italia”.
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