All’Ospedale De’ Lellis grazie alla collaborazione tra Stroke Unit e Chirurgia Vascolare salvati nei giorni scorsi cinque pazienti da ictus ischemico. Lo annuncia la asl in una nota.
“Grazie all’applicazione di un protocollo di selezione dei pazienti candidabili ad intervento chirurgico precoce, secondo alcuni criteri basati sulle condizioni cliniche e sulle caratteristiche anatomiche del paziente, nei giorni scorsi al de’ Lellis, sono stati salvati da ictus ischemico cinque pazienti. La stretta collaborazione tra la neonata Stroke Unit diretta dal professor Alessandro Stefanini e la Unità operativa complessa di Chirurgia Vascolare diretta dal dottor Massimo Ruggeri, ha permesso di identificare precocemente i pazienti; gli stessi, dopo essere arrivati al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Rieti, sono stati prontamente sottoposti ad intervento chirurgico urgente dall’equipe della chirurgia vascolare. L’intervento chirurgico più risolutivo, come indicato dai più recenti studi scientifici, è la TEA carotidea (endarterectomia carotidea), che ha lo scopo di ripristinare il flusso ematico nell’area cerebrale ischemica che sta soffrendo, rimuovendo la placca aterosclerotica della carotide malata. È un intervento che viene praticato in anestesia locale con minimo stress ed invasività sul paziente. Tutti i pazienti trattati sono stati dimessi in 48-72 ore completamente riabilitati e pronti a tornare alle loro abituali occupazioni. L’ictus o stroke, è definito come l’improvvisa mancanza di apporto di sangue al cervello in seguito ad una ostruzione di una delle arterie intra od extracraniche. È una malattia insidiosa e spesso silente che, tra tutte le malattie cardiovascolari, rappresenta una delle principali cause di morte e disabilità grave. Le placche aterosclerotiche rappresentano la principale causa, determinando una progressiva ostruzione delle arterie carotidi. Conoscere, o meglio riconoscere la manifestazione clinica dell’ictus, può essere determinante per evitare gravi conseguenze; una perdita di forza o sensibilità ad un braccio o ad una gamba, un’improvvisa scomparsa della vista o una comparsa di uno stato confusionale possono essere i segni premonitori di un ictus cerebrale. È bene quindi rimarcare l’importanza di poter gestire al meglio due momenti fondamentali: quello della prevenzione (visita specialistica ed esame ecocolordoppler dei vasi del collo) e quello del trattamento precoce dell’evento ischemico. L’attivazione della Stroke Unit presso il de’ Lellis e la collaborazione che vede il neurologo operare sinergicamente con i medici di Pronto soccorso e con le altre Unità Operative dell’Ospedale coinvolte nella gestione dell’ictus acuto, rappresenta un modello operativo vincente i cui risultati sono ben documentabili e soprattutto tangibilmente percepiti dalla popolazione reatina”.
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