Nell’ambito della Settimana nazionale Simeu dei pronto soccorso, stamattina nella Sala convegni della Sabina Universitas a Palazzo Dosi si è tenuto un incontro pubblico organizzato dalla Asl di Rieti e da Simeu dedicato al tema del paziente fragile, cioè il paziente di età superiore a 80 anni.
Il pronto soccorso del De’ Lellis (in collaborazione con la Neurologia e l’Associazione Malattia Alzheimer di Rieti) per agevolare tali pazienti sta predisponendo un percorso ad hoc con l’istituzione di una stanza con due postazioni.
Nel corso dell’iniziativa sono stati illustrati anche i dati relativi agli accessi in Pronto soccorso dell De’ Lellis, anche dei pazienti anziani over 80. A relazionare sull’argomento, il direttore del DEA di Rieti dottor Flavio Mancini e la referente Simeu Lazio dottoressa Rita Bonfini. Presenti, il Direttore generale della Asl di Rieti Laura Figorilli, il Direttore sanitario Marilina Colombo, l’Assessore alle politiche sociali del Comune di Rieti Stefania Mariantoni e i rappresentanti di alcuni Centri sociali anziani locali, a cui sono stati consegnati degli sfigmomanometri, apparecchiatura biomedicale usata per la misurazione della pressione.
L’evento è inserito nella Settimana nazionale Simeu dei Pronto soccorso, giunta alla sua terza edizione. Dal 21 al 29 maggio, nelle principali città italiane, medici e infermieri della Simeu, Società italiana di medicina di emergenza-urgenza, organizzano incontri con i cittadini e simulazioni di attività cliniche in pubblico per spiegare meglio le dinamiche dell’emergenza sanitaria e ascoltare le esigenze dei pazienti. L’edizione di quest’anno è dedicata al paziente anziano over 80: Il paziente con più di 80 anni che si rivolge all’emergenza sanitaria si definisce “fragile”; tale definizione viene utilizzata per indicare quei soggetti di età avanzata o molto avanzata, cronicamente affetti da patologie multiple, con stato di salute instabile, frequentemente disabili, in cui le problematiche di tipo socio sanitarie condizionano significativamente gli effetti dell’invecchiamento e delle co-morbilità. Il Pronto soccorso molto spesso è l’unica risposta a questa necessità che, in realtà, dovrebbe potersi avvalere di un articolato e complesso percorso di cura. Per questo, il personale dei pronto soccorso, al di là delle specifiche competenze sanitarie, si attiva per la costruzione di relazioni stabili con i Servizi socio-sanitari del territorio, Associazioni e Istituzioni, al fine di realizzare le condizioni per una reale integrazione socio-sanitaria. I pazienti con più di 80 anni, aumentano nei pronto soccorso italiani al ritmo di circa 100.000 persone in più ogni anno; un fenomeno che in proporzione caratterizza anche il pronto soccorso di Rieti, provincia del Lazio con l’indice di anziani più alto della regione.
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