Sulla morte di Mariangela Mancini arrivano le parole del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Rieti, Giuseppe Saieva. La procura smentisce le ipotesi di suicidio e continua nell’attività d’indagine per omicidio. Non convincono i segni sul collo, come già riportato nei giorni scorsi (leggi), e si attende quanto diranno le analisi sui vestiti, effettuate dai Ris.
“Malgrado la secca smentita di questo ufficio – dice il procuratore Saieva – in ordine alle ipotesi di suicidio di Mariangela Mancini varie fonti di stampa continuano a prospettare la possibilità che la giovane possa aver posto fine alla propria esistenza con mezzi chimici o meccanici assolutamente incompatibili sulla base delle risultanze autoptiche con la tesi del suicidio per ingestione di sostanza caustica o autostrangolamento. Tali ipotesi, da chiunque formulate, appaiono un maldestro tentativo di distogliere l’attenzione degli inquirenti dall’attività in corso assolutamente inidonee a ritenere ultronee le ulteriori indagini. Le profonde compressioni rilevate in tutto il girocollo, le ecchimosi petecchiali e la cianosi al viso appaiono idonee a stabilire con certezza che la giovane donna sia morta per asfissia da strangolamento. Mentre le ustioni da sostanza caustica rilevate all’interno della bocca per la loro localizzazione non consentono di attribuire rilevanza alcuna alla tesi dell’ingestione volontaria di liquido corrosivo”.
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