Portare i bambini a lavoro per un giorno? Certo. Il 27 maggio. In questa data i figli dei dipendenti possono varcare le porte delle aziende insieme ai genitori, per vedere dove i loro cari passano il tempo quando sono lontani da casa. L’occasione giusta è offerta da «Bimbi in ufficio con mamma e papà», una festa per i piccoli che si ripete da 22 anni consecutivi ed è promossa dal Corriere della Sera/Corriere Economia in collaborazione con La Stampa. Imprese, enti, associazioni e studi professionali: tutti possono partecipare. Basta iscriversi. Non importa se si sceglie un giorno diverso da quello indicato.
Chi ha già provato l’esperienza di questa sorta di family day la ripete ogni primavera. Come Unicop Tirreno che festeggia la sua 16esima edizione oppure Mondelez in procinto di allestire la 12esima. «C’è tanta attesa tra i colleghi — spiega Lorenza Cipollina, external affairs manager di Mondelez — da mesi ci chiedono qual è la data. Piace a tutti, non soltanto ai dipendenti-genitori ma anche ai giovani senza figli». Il successo è quasi scontato. «La partecipazione è sempre molto alta — sottolinea Claudia Rossi, direttore del personale di Unicoop Tirreno — e questo risultato ci ha portato in 16 anni a esplorare nuove forme di coinvolgimento. Così, per il prossimo mese abbiamo pensato di proporre giochi educativi sul consumo consapevole e su come sensibilizzare un comportamento anti-spreco». Ci sono anche lavoratori disposti a fare centinaia di chilometri pur di partecipare al kids day. «L’invito è esteso agli agenti su tutto il territorio nazionale per il sesto anno consecutivo — precisa Giorgia Freddi, direttore della comunicazione e relazioni esterne di Groupama assicurazioni —: un anno un nostro agente di Belluno ha preso l’aereo per portare il figlio a vedere la sede di Roma».
Tra le new-entry del family day compare Iti Industriale di Pero (Milano). Qui, impiegati e operai possono accompagnare i bambini sul sito produttivo. «È un modo per stare insieme e aumentare il senso di appartenenza all’azienda» commenta Marco Schiraldi, direttore generale di Iti Industriale. Ma come allietare la baby-visita tra le scrivanie e nei centri produttivi? Primo: organizzare una merenda. Secondo mettere in piedi giochi e svaghi di ogni genere, da quelli più semplici come carta con pennarelli, trucca-bimbi e musica per ballare a quelli ludico-educativi per insegnare qualcosa in maniera divertente. Per l’evento Société Générale allestisce laboratori sul riciclo dal titolo «impatto Zero, contatto 10». Obiettivo: ridare nuova vita agli oggetti e guadagnarsi un bel «10» attraverso un utilizzo creativo. Programma simile, con corner educativi sul recupero, in programma pure da Leroy Merlin che chiude la giornata con un film d’animazione, pop corn e zucchero filato. Mentre Enav in 9 aeroporti ha intenzione di spiegare ai baby-ospiti come si muovono i vettori nei cieli, consegnando il «diploma del piccolo controllore del traffico aereo».
Due laboratori su cibo vanno in scena nel Gruppo Italfondiario (alla sua quinta edizione) a Roma e Milano. «Il primo in collaborazione con la Fondazione Veronesi si basa sulla corretta alimentazione — afferma Ludovica Capasso, responsabile comunicazione e marketing di Italfondiario — invece il secondo in collaborazione con Slow Food è focalizzato sulla biodiversità e su come si produce il miele, dalle api al prodotto». «Per la nostra quinta edizione le attività sono focalizzate sulla sicurezza — spiega Oliviero Bernardi, responsabile risorse umane di Zurich Italia — domestica e stradale. Le campagne sugli incidenti mostrano immagini tragiche, noi cerchiamo di far passare il messaggio attraverso il gioco». Per i suoi under 12 Poste Italiane mette in piedi laboratori sulla comunicazione sociale e Nuova Banca Etruria organizza un palazzetto dello sport a sfondo Olimpico con la possibilità di praticare le attività previste quest’anno in Brasile.
Oltre al programma d’intrattenimento alcune imprese pensano a come prolungare gli effetti positivi della manifestazione — vedi buonumore e allegria in ufficio — il più a lungo possibile, nei mesi successivi allo svolgimento della festa. Il modo? Creare qualcosa insieme da osservare nei mesi successivi per ricordare il momento. «Vogliamo chiedere a grandi e piccini di colorare un muro da appendere all’ingresso dell’azienda fino alla prossima edizione che di sicuro faremo», dichiara Fulvio Marengo, direttore commerciale di Energrid (alla sua seconda edizione). «Tutti sono chiamati a realizzare un’installazione intitolata “l’albero del cibo” da tenere in ufficio — dice Lorenza Cipollina di Mondelez — Un simbolo che ci riporti alla memoria la giornata e ci faccia sorridere ancora». Almeno fino a maggio del 2017. Per info e adesioni: [email protected] – 02.20400332.
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