(di Elisabetta Faraglia) Presentato questa mattina a Rieti, in sala consiliare, lo studio di fattibilità sulla valorizzazione turistica dell’asse Marmore-Piediluco-Valle Santa. Tra i presenti il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, e di Terni, Leopoldo Di Girolamo; il presidente della Fondazione Varrone di Rieti, Antonio Valentini, e della Carit di Terni, Mario Fornaci.
Un progetto che coinvolge due territori legati da un filo che li accomuna rendendoli un’unica realtà territoriale: il paesaggio e le sue straordinarie risorse. Altro elemento comune è la posizione di marginalità, posizione che può diventare un punto di forza attraverso una collaborazione capace di potenziare il turismo del sistema ternano reatino.
“Abbiamo intrapreso già da tempo una strada insieme – ha dichiarato il sindaco Leopoldo Di Girolamo – per farli uscire dalla marginalizzazione dei territori. Ed abbiamo lavorato specificatamente sul turismo, lo sport e la spiritualità”. La volontà di uscire da una condizione di marginalità si è espressa già nel 2010 con l’Accordo di Programma firmato dalle due Amministrazioni Provinciali di Terni e Rieti e dai due comuni capoluogo e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni Narni e Casse di risparmio dell’Umbria. Da lì ha preso vita il progetto che negli ultimi due anni ha visto la definizione della strategia di sviluppo, del processo partecipativo e dello studio di fattibilità.
L’area di studio è quella tra Velino e Nera e comprende Terni, Narni, Stroncone, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, in Umbria; Rieti, Labro, Greccio, Colli sul Velino, Cittàducale, Morro, Cantalice, Poggio Bustone, Rivodutri, Castel Sant’Angelo e Contigliano nel reatino.
Il progetto, condotto su incarico della Provincia di Terni da Telos, con Ecoter e Officina8, vuole essenzialmente collegare i due grandi protagonisti del più ampio paesaggio, i fiumi Velino e Nera, attraverso uno sviluppo integrato e sostenibile che dalla Cascata delle Marmore arriva al Terminillo in un percorso unico. “I confini amministrativi – ha spiegato il sindaco Simone Petrangeli – stanno solo sulla carta perché in realtà stiamo parlando di due aree estremamente omogenee sia da un punto di vista geomorfologico che culturale”.
Potenzialmente, se unita, l’intera area conta più di 200mila abitanti e sarebbe la seconda realtà del centro Italia dopo la Capitale diventando una vera opportunità di crescita per tutti gli abitanti e le diverse realtà economiche. Questo aspetto è stato recepito da tanti operatori del territorio che hanno dimostrato vivo interesse per un lavoro che guarda ad un futuro dal respiro più ampio. Se in altri tempi le vie di comunicazione ostacolavano il dialogo, oggi la strada nuova consente in tempi rapidi l’incontro e il confronto.
Ma di cosa stiamo parlando? Lo ha spiegato il coordinatore del progetto, Giovanni Cafiero, incentrando il discorso sulla possibilità di creare una filiera economica industriale legata allo sviluppo turistico. Come detto l’itinerario si snoda attraverso le due regioni, Umbria e Lazio attraverso il percorso delle acque: Cascata delle Marmore, fiume Velino, Lago di Piediluco, lago di Ventina, Parco dei laghi Lungo e Ripasottile. Tra le azioni previste: una carta di qualità dei servizi turistici (saranno presenti tutti gli operatori e le relative iniziative), la definizione di un Piano integrato della rete sentieristica, la creazione di un parco tematico sportivo-ambientale per sport fluviali, palestra di roccia, percorsi per l’esercitazione e la pratica sportiva indoor, palestre per il fitness.
Dunque, un quadro completo capace di garantire tutti i servizi necessari per modificare anche il tipo di turismo oggi limitato al solo “mordi e fuggi” di una giornata. In tal modo il turista potrà scegliere la sua vacanza “rigenerativa” (3/4 giorni) in uno scenario che dalla Cascata arriva al Terminillo. Oltre ai finanziamenti della Carit di Terni e della Fondazione Varrone di Rieti, si punta anche ai bandi europei così come alle attività del territorio che sanno investire e crescere. A tal proposito la carta di valorizzazione territoriale Terre del Velino e del Nera 2016-2017 offre agli operatori visibilità e rintracciabilità all’interno di una rete che si estende oltre i confini nazionali. “Dobbiamo essere uniti”, hanno concluso i due sindaci.
Foto: Gianluca VANNICELLI / Agenzia PRIMO PIANO ©