Volati in cielo nello stesso giorno, praticamente coetanei: due fuoriclasse! Per uno strano segno del destino il cielo ha accolto il mio amico Andrea e Johan Cruyff. Immortali entrambi. Li paragono, li avvicino nell’innovazione, nel talento e nella svolta epocale che hanno dato ai loro rispettivi sport.
Andrea era sorridente, giusto, deciso, a volte severo. Andrea era carico di umanità, era conformista solo al suo pensiero e al suo stile: Andrea è stato un maestro dentro e fuori il campo di allenamento.
Ci chiamavamo almeno due, tre volte alla settimana, e questo andava avanti praticamente da quando ho il telefonino. In ogni telefonata c’era qualcosa di costruttivo, c’era sempre una risata e le nostre conversazioni terminavano sempre con un suo “scusi dottore se l’ho disturbata” e io ogni volta gli ripetevo: “Ma fregate Andrè, è sempre un piacere” e scattava regolare la sua coinvolgente risata. Andrea ti saluto, ti mando un abbraccio, nessuno mai ti dimenticherà e da lassù, mi raccomando, come dicevi sempre, non famo cazzate! Emiliano Grillotti