Domenica, 20 Marzo, alle ore 18:00, Rinnovazione Rieti presenta il libro “Io Fascista Ricercato”, opera autobiografica di Gabriele Adinolfi, presso la Sala dei Cordari, in via Arco dei ciechi 22, Rieti.
«Vent’anni di latitanza, quasi mezzo secolo nel Male Assoluto – descrive Rinnovazione – Adinolfi racconta le sue esperienze di vita e i suoi incontri con personaggi di ogni età: camerati degli anni di piombo, avversari politici, combattenti sul Fronte dell’Est; Tra epopea e ironia. Latitante per vent’anni, Gabriele Adinolfi, fu oggetto di ben tre depistaggi per la strage di Bologna, in cui si prodigarono, non solo i nostri servizi segreti, ma anche quelli francesi e la stessa CIA. Crollate tutte le piste per le confessioni dei calunniatori, restò comunque oggetto di un mandato di cattura per motivi ideologici, per aver Fondato Terza Posizione. Adinolfi ci racconta, sotto forma di flash, i suoi incontri durante i vent’anni di latitanza, e il suo mezzo secolo nel “male assoluto”, come li ha definiti nell’introduzione del volume. “Attivisti missini della preistoria, armati dei NAR e delle Brigate Rosse, rivoluzionari di ogni colore, SS del fronte dell’Est, carcerieri, carcerati, intellettuali, politici e militanti di vari periodi e diverse nazionalità. Con tanti di questi ho avuto modo di incontrarmi e di riconoscermi. Testimoni autentici assieme ai quali ci siamo seduti sul bordo di un fiume mentre questo scorreva, portando con se cadaveri che si illudevano, e tuttora si illudono, di non essere morti” scrive l’autore. Adinolfi ci regala anche una galleria di personaggi da lui incontrati e frequentati: da Leon Degrelle a Jean Marie Le Pen, da Alain de Benoist a Franz Schonhuber. A questi si aggiungono i più noti protagonisti degli ultimi quarant’anni dell’estrema destra italiana in un arco di tempo che va dal Sessantotto ai giorni nostri. Come efficacemente riportato dalla bellissima prefazione di Mario Tuti, anch’egli protagonista di questo controverso periodo della storia italiana; “Piuttosto che le mie memorie, questi sono i ricordi di quegli incontri (attivisti missini della preistoria, armati dei NAR e delle Brigate Rosse, rivoluzionari di ogni colore, carcerieri, carcerati, intellettuali, politici e militanti di vari periodi e diverse nazionalità) e rappresentano al tempo stesso un omaggio e una serie di testimonianze per provare a immortalare, nella leggerezza quotidiana, tutti quei giganti sconosciuti e i loro passi discreti». Foto: RietiLife ©