La diagnostica d’emergenza della sanità reatina cambia radicalmente: la Asl di Rieti è una vera pioniera sul fronte della diagnostica d’emergenza, essendo tra le prime ad uscire con questa organizzazione a livello internazionale. Si utilizzeranno metodi e strumenti all’avanguardia, diventando persino oggetto di studio. Il tutto è in via di attivazione ma la rivoluzione è di fatto già iniziata, grazie al primario del Laboratorio Analisi Stefano Venarubea ed al suo staff ma in particolare grazie al sostegno del direttore generale della Asl Laura Figorilli. Di questo si parlerà nel convegno di domani, venerdì 18 marzo, dalle 14 dal titolo “Point of care: evoluzione nella diagnostica d’emergenza nella provincia di Rieti”, previsto nell’aula magna del blocco 2 della Asl di Rieti in via del Terminillo.
LA RIVOLUZIONE La nuova metodica e strumentazione è in via di attivazione in tutta la Asl di Rieti, dal pronto soccorso ai reparti del De Lellis fino ad Amatrice e Magliano. Si tratta di strumenti sofisticati ma estremamente piccoli che fanno analisi di emergenza (dalla troponina in caso di infarto fino all’emocromo, per esempio) sparsi in tutte le strutture della Asl reatina ma controllati dal laboratorio analisi per la validazione e il rilascio del referto. Tutto per rendere rapida una decisione clinica in situazioni emergenziali. “In senso organizzativo – spiega il primario Stefano Venarubea, del Laboratorio Analisi del Polo Ospedaliero unificato Rieti-Amatrice – si tratta di una tra le prime esperienze a livello mondiale. La ditta che fornisce la strumentazione, la Abbott, studierà quello che facciamo e ci permetterà di fare relazione sulla nuova metodica diagnostica. Relazioni che finiranno direttamente in America”. Un salto enorme se si immagina che fino a poco tempo fa si affermava che le analisi dei pazienti reatini sarebbero state trasferite a Roma. Invece, sotto la gestione Venarubea e con il sostegno della direzione generale, il Laboratorio Analisi di Rieti è stato totalmente rinnovato a livello strutturale, oltre a rifarsi il lifting per quel che concerne gli strumenti. “Qui c’è la strumentazione tra le più moderne in Italia – ribatte il dottor Venarubea – e ci tengo a precisare che le analisi non si fanno a Roma, ma qui, a Rieti. Questo è possibile grazie a me e ai miei collaboratori, ma soprattutto va ringraziato il coraggio del direttore generale Laura Figorilli, che ha permesso tutto questo dando la sua piena fiducia”.
PIÙ VICINI AL PAZIENTE Dagli inizi degli anni ‘90 il Servizio Sanitario Nazionale italiano è stato oggetto di riforme continue; questo ha portato grosse trasformazioni per tutto il sistema sanitario coinvolgendo in particolare la gestione e l’organizzazione delle aziende sanitarie. È stato sviluppato un sistema organizzativo gestionale che intercetta i bisogni dei cittadini e garantisce continuità dei processi assistenziali ad intensità modulata al fine di favorire l’integrazione tra ospedale e territorio potenziando le cure primarie, la prevenzione e lo sviluppo della rete territoriale e riorganizzando l’offerta di assistenza ospedaliera in modo innovativo. La riorganizzazione della rete ospedaliera è finalizzata alla realizzazione dell’efficienza di tutta l’offerta assistenziale. Con la chiusura dell’ospedale di Magliano Sabina e la riorganizzazione del laboratorio analisi di Amatrice in entrambi i presidi è stata ripensata la diagnostica di laboratorio al fine di raggiungere gli obiettivi in linea con quelli emanati dalla Regione: ottimizzare il personale, liberare risorse economiche e migliorare la cura del paziente. Si sono rese la struttura di Magliano Sabina e l’ospedale di Amatrice più flessibili e veloci nella gestione della diagnostica di laboratorio, creando i laboratori point of care sia nella Casa della Salute di Magliano sia nella Medicina e nel pronto soccorso di Amatrice. Questa nuova organizzazione “Lean” permette di essere più vicino al paziente acquisendo l’utilizzazione delle risorse umane ed economiche utilizzate in maniera più efficace. Tale progetto verrà esteso anche alle Case della Salute i punti di primo intervento e laddove sia necessario una decisione clinica nel minor tempo possibile. Il convegno si pone l’obiettivo di discutere la riorganizzazione della rete ospedaliera finalizzata alla realizzazione e all’efficienza di tutta l’offerta assistenziale.
L’EVENTO Ricco il programma del pomeriggio a cui parteciperanno diverse personalità. Ci sarà il direttore sanitario della Asl di Rieti Marilina Colombo, Ottavio di Cillo della Cardiologia d’urgenza del Policlinico di Bari, Francesca di Serio della Patologia I del Policlinico di Bari, Flavio Mancini della Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza del Polo Ospedaliero unificato Rieti-Amatrice, Pietro Manzi della direzione medica ospedaliera del Polo Ospedaliero unificato Rieti-Amatrice, Mario Plebani della direzione dipartimento di Medicina-DIMed dell’università di Padova e Stefano Venarubea, primario del Laboratorio Analisi del Polo Ospedaliero unificato Rieti-Amatrice ma anche la giornalista Rai Manuela Lucchini.
IL WORKSHOP Dalle 19.30, poi, è previsto un workshop sponsorizzato da Abbott Point of Care sull’Orione Project con James Meadows, Global Marketing Director Abbott Point of Care dell’Università di Princeton, negli Stati Uniti. Foto: RietiLife ©