LUCIO DALLA, QUELLA SERA AL PALASOJOURNER CON DE GREGORI / IL RICORDO

(di Sabrina Vecchi) Quella sera aveva una scarpa da ginnastica blu ed una rossa perché si sapeva che per lui “l’impresa eccezionale”, era essere normale. Di tutte le volte che l’ho sentito cantare dal vivo, certamente il ricordo più vivo ed emozionante è quello del 2010, al PalaSojourner di Rieti con Francesco De Gregori per il tour “Work in Progress”. Due colossi della musica italiana di nuovo insieme dopo un trentennio dal geniale “esperimento” di Banana Republic: fu un evento. Lucio Dalla, anche quella volta, non si risparmiò al suo pubblico e diede il massimo tra il colore della sua verve e la poesia dei suoi capolavori senza risparmiare battute ed un’ironia fuori dal comune, spesso incompresa, a volte derisa.

A quattro anni dal suo 73esimo compleanno e beffa del destino anche a quattro anni dal suo funerale, il vuoto che lascia il cantautore bolognese nel panorama musicale è molto più grande della piazza celebrata in una delle sue canzoni più note. Ma l’Italia, si sa, è un paese dalla memoria corta. Grandi manifestazioni si fecero fino all’anno scorso per ricordarne la scomparsa, ovviamente concentrate nella sua Bologna, dove i litigiosi eredi di un patrimonio ultra milionario aprirono la casa-museo di Via D’Azeglio ad alcuni selezionatissimi visitatori ed agli amici musicisti di una vita che si esibirono a turno in una giornata per Lucio, a casa di Lucio.

Il grande escluso fu Marco Alemanno, compagno silenzioso e riservato di Dalla fino alla morte, estromesso dall’asse ereditario per mancanza di testamento, sfrattato dalla casa del cantante, e cancellato in un colpo di spugna. Duole questo rumore assordante del silenzio della memoria di un grandissimo artista, dolgono i litigi sull’eredità materiale e sugli amori terreni di una persona che ha cantato l’amore inteso in ogni sua forma in maniera tanto profonda. Ma in fondo, è solo la vita che finisce, e lui da qualche parte ci guarderà sentendosi felice, e ricominciando il suo canto.

Foto: RietiLife ©

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