PAZIENTI COLPITI DA ICTUS, UN NUOVO TEAM DI ESPERTI PER CURARLI AL DE LELLIS

Continua il processo di riqualificazione ed innovazione del De Lellis e la progressiva sua riconfigurazione verso un ospedale dedicato al trattamento dei pazienti acuti con necessità di cure complesse e di tecnologie avanzate. L’attivazione della Stroke Unit (unità di trattamento neurovascolare) dedicata alla cura di pazienti con ictus, va proprio in questa direzione.

L’unità di terapia neurovascolare (UTN) è fisicamente collocata nell’area della medicina d’urgenza/OBI. È dotata di 4 posti letto tutti provvisti di monitor multiparametrici. Il team neurovascolare è rappresentato da neurologi, medici di medicina e chirurgia d’accettazione e urgenza, radiologi, fisiatri, chirurghi vascolari, infermieri e fisioterapisti.

La Stroke Unit tratta i pazienti con ictus cerebrale acuto provvedendo, in emergenza/urgenza, all’inquadramento diagnostico attraverso indagini specifiche come TAC o Risonanza magnetica encefalo, Angio RM od Angio TC, Ecocolor Doppler TSA e Doppler Transcranico; è la sede elettiva per la somministrazione di terapia fibrinolitica endovenosa, della valutazione neurologica (scale neurologiche come la NIHSS e la Scala di Rankin modificata) e clinica generale. La Stroke Unit rappresenta il modello più avanzato ed efficace di trattamento degli accidenti cerebrovascolari acuti, l’unico in grado di ridurre significativamente mortalità e disabilità legati alla malattia. Privilegia un modello clinico-assistenziale globale ed un approccio definito “stroke care” i cui aspetti qualificanti sono: la mutliprofessionalità e la multidisciplinarietà dell’equipe, l’approccio integrato medico e riabilitativo, la formazione continua del personale, l’istruzione del paziente e dei familiari.

L’UTN di primo livello dell’Ospedale di Rieti, opera, come nodo della rete assistenziale tempo-dipendente ictus cerebrale acuto, in collegamento operativo con l’UTN di II livello del Policlinico Gemelli e con ARES 118, con cui condivide il percorso organizzativo di presa in carico dei pazienti.

L’ictus cerebrale rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la terza causa di morte nei paesi industrializzati, dopo le malattie cardiovascolari ed i tumori. La prima causa di disabilità nell’anziano con un rilevante impatto individuale, familiare e sociosanitario, con un tasso di prevalenza pari a 6,5% (65-85 anni).

Con lo sviluppo delle stroke unit la fatality ratio per ictus è in progressivo calo. Dall’analisi di studi selezionati risulta che il trattamento in stroke unit rispetto a un reparto non specializzato, riduce la mortalità del 3%, la dipendenza del 5% e l’istituzionalizzazione del 2%. Il beneficio si ha in tutti i tipi di pazienti, indipendentemente da sesso, età, sottotipo e gravità dell’ictus.
Nella Provincia di Rieti il numero di ictus attesi è pari a 337 casi/anno, assumendo il dato di incidenza pari a 2.12/1000, il numero atteso di trombolisi per la nostra Provincia è di circa 50 pazienti/anno.

Il concetto “tempo è cervello” è alla base del processo decisionale la cui tempestività, dalla fase di richiesta di intervento alla centrale 118, all’arrivo al Pronto Soccorso di un ospedale dotato di UTN all’inquadramento diagnostico, alla scelta del trattamento terapeutico ed in particolare alla terapia trombolitica, condiziona il decorso e l’esito clinico del paziente.

“Esprimo grande soddisfazione per l’attivazione della Stroke unit – afferma il Direttore Generale della Asl di Rieti Laura Figorilli. Già presente nei documenti di programmazione regionale nel 2010, è stata realizzata solo ora, grazie alla determinazione di questa Direzione”.
“Questa nuova opportunità di cura – spiega il Direttore Sanitario della Asl di Rieti Marilina Colombo – qualifica il profilo del nostro ospedale e contribuisce alla riconoscibilità del suo ruolo nell’ambito del Sistema Sanitario Regionale”.

Foto: RietiLife ©

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