(di Matteo Carrozzoni) Alla Centrale del Latte di Rieti scoperto un metodo unico nel suo genere per distinguere i latticini realizzati con latte fresco da quelli prodotti con latte e cagliate congelate. GUARDA LO SPECIALE SU RIETILIFE TV
“Si tratta di un sistema basato sulla tecnologia che scioglierà ogni dubbio sulla provenienza delle materie prime – afferma il presidente della Clar Marco Lorenzoni – permettendo così ai consumatori di conoscere il livello di freschezza e di qualità del prodotto acquistato. Ci auguriamo che tale sistema diventi obbligatorio per le aziende che dovranno così mostrare i risultati di questo test ma in caso contrario sarà comunque un marchio di qualità per quelle realtà produttrici che decideranno di essere trasparenti”.
Dopo una puntuale spiegazione sulle motivazioni degli scioperi dei produttori del latte, impegnati in questi giorni nella battaglia dei prezzi, da parte del vice presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in visita alla centrale del latte reatina e alla presenza del professore di Scienze e Tecnologie alimentari dell’università di Bari Michele Faccia, scopritore del metodo, il presidente Lorenzoni ha poi mostrato un sistema “fai da te”, diretto e alla portata di tutti, per distinguere una mozzarella prodotta con latte fresco, mostrandone una decina di diverse marche, acquistate al bancone del supermercato. Colorazione il più bianco possibile, consistenza compatta ma non gommosa e rilascio di liquido sono i principali indici di qualità.
“Prodotti di colore giallastro, gommosi e privi di siero, con costi anche di 4 euro al chilo – prosegue il presidente Lorenzoni sono molto lontani dagli standard di freschezza di un prodotto genuino che, al contrario, può costare anche 12 euro al chilo ma garantisce un alto livello di qualità. Vi sfidiamo – conclude Lorenzoni – ad acquistare mozzarelle di diversi marchi, tagliarle a metà ed eseguire questo test per rendervi conto delle differenze”.
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