L’appello è del segretario provinciale Uil Alberto Paolucci: “Regione e Acea non pagano la nostra acqua, intervengano Vescovo e Finanza”. Il segretario poi aggiunge: “Basta con queste prese in giro. Il territorio reatino rifornisce Roma con la migliore acqua potabile, l’Acea incassa i soldi delle bollette grazie alle concessioni scadute della Regione Lazio ma a Rieti non viene pagato il ‘ristoro economico’ di 80 milioni di euro più i 25 milioni di euro pregressi. È un danno che la nostra Comunità in ginocchio, non può più sopportare. Come Uil chiediamo l’intervento benevolo del nuovo vescovo, Mons. Domenico Pompili, e della Guardia di Finanza affinché si indaghi, una volta per tutte, su una vicenda vergognosa che andrà a finire sui libri di storia. Con i soldi sacrosanti che Acea e Regione debbono pagare a Rieti – continua Paolucci – la nostra città e i suoi paesi limitrofi potrebbero finalmente garantirsi l’acquisto dei nuovi treni veloci per potenziare la ferrovia Rieti-Terni-Roma, si potrebbero acquistare macchinari per l’Ospedale di Rieti e di Amatrice, si potrebbe potenziare la Sabina Universitas che rischia di morire per mancanza di fondi. Chiedo alla politica di smetterla di fare accordicchi con Regione e Comune di Roma. Che futuro stanno garantendo ai nostri figli e alla nostra terra? L’acqua -conclude il sindacalista della Uil Paolucci – è il nostro petrolio e chi lo sta regalando all’Acea se ne deve assumere la responsablità davanti a Dio e alla giustizia. I cittadini attendono fiduciosi”. Foto (archivio) RietiLife ©