Ad un anno dalla scomparsa di Tullio Ciferri scoppia la bagarre per la successione alla guida del Club Auto storiche di Rieti. Riceviamo una lettera di riflessioni inviata da alcuni soci del club, che descrive una situazione quanto mai critica, auspicando una soluzione serena e proficua per gli appassionati di motori del territorio.
Si è tenuta sabato di Halloween la seduta dell’assemblea dei soci del Club Auto storiche di Rieti, fondato nel 1997 da Tullio Ciferri, appassionato, concessionario ed apprezzato pilota, venuto a mancare l’ anno scorso .
Il C.A.R. è un’associazione che raccoglie gli appassionati di auto d’epoca della provincia laziale e che su Rieti conta un’attività quasi ventennale tra raduni, esposizioni, gare e attività sociali che hanno colorato per tutti questi anni la nostra città grazie all’impegno di tanti volontari ed appassionati che, con dedizione, impegno ed onestà, hanno costruito una realtà territoriale che fa ombra a tante altre associazioni di città più importanti di Rieti, tanto da essersi federato con l’ A.S.I. Automotoclub Storico Italiano, e proprio da quest’ultimo premiato per ben due volte, nel 2010 e nel 2014, con la “Manovella d’oro”, prestigioso riconoscimento attribuito annualmente alle migliori manifestazioni organizzate dai club membri.
Una realtà insomma patrimonio degli appassionati e della città. Un club che sta facendo i conti con il vuoto lasciato da Tullio Ciferri e come nel peggiore dei malcostumi italiani, nel momento in cui viene a mancare il padre nobile di un progetto ecco che prendono corpo le invidie, le gelosie, le antipatie, sfuriate in una assemblea dei soci molto tesa, tra le accuse di alcuni soci di non poter visionare nemmeno lo statuto e clausole spuntate fuori all’ultimo momento. Una resa dei conti consumata ieri in vista del rinnovo delle cariche interne all’associazione a distanza di un anno dalla scomparsa del defunto Tullio Ciferri, proprio alla vigilia del giorno di Ognissanti, manco a farlo apposta. Insomma sicuramente non un bel modo di onorare il ricordo del suo fondatore nella giornata in cui tutti ci dovremmo fermare e pensare a chi non c’è più e a cosa ci ha lasciato.
Un’empasse che speriamo duri poco e che si risolva nel migliore dei modi, con il coinvolgimento di tutti i soci e gli appassionati di Rieti e della provincia e l’individuazioni di persone capaci che continuino a far crescere la realtà del C.A.R. di Rieti, per farci tornare presto a sentire rombare i motori di auto che hanno fatto la storia in giro per le strade della nostra terra.
Una cosa è certa , quando brame, tatticismi e scorrettezze arrivano a macchiare anche una passione pura e limpida, le tenebre calano davvero e ci troviamo davanti alle nostre miserie.
“Uomini siate e non pecore matte” diceva Dante. Chi sa cosa direbbe il “Sor Tullio” come lo chiamavano gli amici>
Foto (archivio): RietiLife ©