Dura reazione del Sap (Sindacato autonomo di polizia) alla notizia pubblicata da RietiLife sull’arrivo a Rieti del fondatore della Brigate Rosse Renato Curcio per presentare il proprio libro (leggi la notizia). Di seguito, la nota firmata dal segretario provinciale Massimo Nobili.
“Come cittadini e come poliziotti siamo indignati per il fatto che, nel silenzio delle istituzioni, l’ex terrorista Renato Curcio, fondatore delle Brigate Rosse, oggi improvvisatosi scrittore e saggista, arrivi il prossimo 24 ottobre nella nostra città per presentare un libro di analisi sociologica, ospite addirittura della Cgil. I libri degli ex terroristi meritano più attenzione del sangue dei poliziotti? Questa organizzazione sindacale ha organizzato un sit-in in via Garibaldi nei pressi del luogo ove è in programma la presentazione del libro, per manifestare la nostra solidarietà alle vittime del terrorismo, e invitiamo tutti i cittadini che hanno a cuore la legalità a partecipare. Pacificamente e senz’armi, come previsto dalla Costituzione. Un concetto, questo, che in passato il buon Curcio, peraltro mai pentitosi o dissociatosi dai suoi trascorsi eversivi, ha sempre ignorato”.
“Le forze dell’ordine – aggiunge Massimo Nobili – hanno pagato un tributo altissimo durante gli anni di piombo che hanno visto Renato Curcio protagonista di una delle stagioni più difficili e terribili della storia italiana, affrontata e superata solo grazie al sacrificio di tanti poliziotti, carabinieri, magistrati, giornalisti e politici onesti, è ora di finirla con questi cattivi maestri che scrivono libri ed insegnano nelle università. Peraltro, il fatto che Curcio sia ospitato dalla Cgil è quantomeno inopportuno visto che il primo sindacato confederale italiano, appena otto anni fa, è stato lambito da una inchiesta sulle nuove Brigate Rosse, coordinata dal pm milanese zio da Boccassini, che portò all’arresto ed alla successiva condanna di decine di nuovi sovversivi, sette dei quali appartenenti proprio all’organizzazione sindacale oggi guidata da Susanna Camusso. All’epoca dei fatti la Cgil sospese immediatamente i sette sindacalisti esprimendo fiducia, sostegno e apprezzamento a magistratura e forze dell’ordine e prendendo, giustamente, le distanze dai terroristi. Oggi invece…?”
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