Nove aziende ospedaliere su 9 nel Lazio sono in profondo rosso, un deficit di 770 milioni di euro di passivo nei loro bilanci. A comunicarlo è l’AGENAS, agenzia nazionale per i servizi sanitari.
“Questa ennesima doccia fredda per i cittadini del Lazio – dice Marino Formichetti della Uil – produrrà il mancato raggiungimento dell’obiettivo dichiarato dal presidente Zingaretti di uscire dal piano di rientro sanitario nel 2016. Una situazione gravissima rilevata nelle 9 aziende ospedaliere romane che, per le note ragioni, vedranno pagare lo scotto anche al nostro territorio con ulteriori freni agli indispensabili investimenti da tempo necessari alla sopravvivenza della nostra Asl. La prossima finanziaria prevede, infatti, rigidi piani di rientro per le aziende in deficit che si ripercuoteranno sui bilanci regionali e quindi sull’intero sistema sanitario, è inoltre previsto il proseguo generalizzato del blocco del turn over. Questo quadro disarmante e insostenibile per le piccole aziende come la nostra, è il prossimo futuro che ci aspetta. Al peggio non vi è mai fine verrebbe da dire. A metterci ancor più a rischio ‘estinzione’ è il certo aumento della mobilità passiva verso le due aziende ospedaliere umbre che oltre a non essere in passivo producono utili con possibilità di ulteriori sviluppi e investimenti. Ancora una volta la UIL ribadisce la necessità di scollegare la cinghia di trasmissione tra Roma e le province che saranno sempre perdenti e sotto finanziate per tappare le voragini di Roma. La nostra azienda sanitaria, chiedendo grandi sacrifici ai dipendenti ha raggiunto il pareggio di bilancio, cosa che non servirà assolutamente a nulla in termini di possibilità di sviluppo”. Foto (archivio) RietiLife ©