Una lieve ripresa contraddistinta da un aumento degli ordinativi del mercato nazionale ed extra europeo e da una riduzione del trend depressivo degli ordinativi dal mercato dell’Unione europea. Questi, insieme ad una leggera crescita della produzione e dei fatturati e ad un aumento della percentuale di imprenditori che ha deciso di effettuare investimenti, i principali segnali registrati dalla Federlazio di Rieti nell’ambito dell’indagine congiunturale sulle Pmi del Lazio relativa al primo semestre 2015, contenente anche le previsioni per il semestre in corso, presentata oggi dal presidente Riccardo Bianchi e dal direttore Giuseppe Scopigno.
“Dall’osservazione oggettiva delle evidenze statistiche non si può negare che anche nella nostra provincia segnali sia pur timidi di ripresa si stiano affacciando, ma è anche vero che a volte vanno intesi come semplice arresto della caduta verticale e solo in alcuni casi come indicatori di reale ripartenza, come dimostrato anche dai dati sull’occupazione che, seppur in lieve miglioramento nel primo semestre, a livello previsionale risultano stazionari o in leggero calo. – ha indicato il Direttore di Federlazio, Giuseppe Scopigno – Secondo il “sentiment” espresso dal campione di imprenditori reatini intervistati, la percezione della crisi è infatti contraddistinta da una certa “bipolarità” tra scetticismo e speranza, un sottile equilibrio che dovrebbe far capire alle istituzioni come il momento sia quanto mai delicato e come ora si giochi la partita di una possibile ripresa. Il far pendere la bilancia da una parte o dall’altra sarà soprattutto conseguenza della capacità, o della incapacità, da parte degli amministratori locali di mettere finalmente in campo interventi rivolti alla riduzione delle tasse, allo sblocco dei pagamenti e delle opere cantierabili, alla semplificazione amministrativa”.
Per il presidente della Federlazio di Rieti, Riccardo Bianchi, per rafforzare i segnali di ripresa occorrono strategie che devono vedere uniti il soggetto pubblico come quello privato. Tra queste spiccano l’intensificazione dell’attività di innovazione, l’affiancamento alle imprese affinché riescano ad affacciarsi adeguatamente sui mercati internazionali ed un sostegno deciso alla reindustrializzazione dei territori recuperandone la vocazione manifatturiera.
“Senza industria non ci possono essere né crescita né ripresa dell’occupazione – ha spiegato Bianchi – e sotto questo profilo la Regione Lazio, con il programma di reindustrializzazione del territorio appena varato, sta procedendo proprio in questa direzione. Siamo quindi certi che anche il Governo sia allineato su tali posizioni e non ci resta che lavorare tutti insieme per raggiungere questo traguardo comune. Per questo è necessario che anche la politica e l’amministrazione recuperino quel ruolo fondamentale di facilitatori e stimolatori al tempo stesso delle dinamiche poste in essere dai soggetti economici, rinunciando a volerne essere invece i protagonisti diretti”.
“In quest’ottica – conclude Bianchi – accogliamo ovviamente con favore l’emanazione dei primi bandi relativi all’Accordo di Programma, in cui Federlazio ha avuto parte attiva sin dall’inizio, e per cui continuerà a dare tutto il supporto agli associati che vorranno presentare programmi di investimento. È però fondamentale che in fase di valutazione, oltre alle qualità progettuali “formali”, siano riconosciute e premiate quelle iniziative che realmente possono avere una concreta ricaduta economica e occupazionale sul territorio, ad esempio innescando un circolo virtuoso mediante l’utilizzo di forniture locali”.
Nel corso della conferenza stampa odierna, il presidente Bianchi e il direttore Scopigno hanno anche riportato ulteriori sollecitazioni arrivate dagli imprenditori componenti il Consiglio direttivo della Federlazio, svoltosi ieri presso la sede dell’Associazione. Sollecitazioni che hanno messo in luce, tra l’altro, la complessità, per le micro e Pmi reatine, nonostante i suggerimenti proposti a tutti i livelli istituzionali anche dalla Federlazio nei mesi di “gestazione” dell’Avviso pubblico, di riuscire a presentare progetti finanziabili nell’ambito del primo bando ministeriale dell’Accordo di programma, che prevede investimenti non inferiori ad un milione e mezzo di euro, tra l’altro con una ridottissima quota di finanziamento a fondo perduto. E’ quindi emerso come di particolare interesse per il tessuto imprenditoriale locale potranno essere i bandi della programmazione regionale, in uscita a breve. Tra le altre criticità emerse, la difficoltà per le Pmi locali nell’incasso dei crediti sia da parte della Pubblica amministrazione sia da privati, oltre alla necessità di uscire dai confini non solo nazionali ma anche semplicemente regionali, al fine di conquistare nuovi mercati e recuperare competitività. In questo senso la Federlazio ha in programma una serie di iniziative che vanno dall’imminente corso gratuito sul project management aperto anche a non associati fino all’attivazione di un servizio di supporto alle imprese nell’internazionalizzazione. Foto: FEDERLAZIO ©