(di Sabrina Vecchi) In occasione della visita del Corpo Diplomatico della Santa Sede, giunto nella Valle Santa per porgere il benvenuto al nuovo Vescovo di Rieti Mons. Domenico Pompili, si è tenuto nel salone Papale del Vescovado di Rieti il convegno internazionale “La famiglia: nucleo da preservare”.
Lo storico salone pur molto capiente non è riuscito a contenere tutte le persone accorse per un evento prestigioso e molto importante per temi e per relatori, l’ex segretario della Cisl e presidente di Italia Più, Raffaele Bonanni, Luigi Ciampoli in rappresentanza della Presidenza del Consiglio e Don Aldo Bonaiuto per l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII , moderati dal giornalista del Tg2 Piergiorgio Giacovazzo. Padrone di casa, ovviamente, Sua Eccellenza Domenico Pompili. Molte e sfaccettate le tematiche trattate, talvolta dibattute e spinose come omosessualità, aborto, solitudine, prostituzione, crisi dei valori.
I 16 ambasciatori di tutto il mondo, che protrarranno la visita nella Valle Santa fino a domenica (il programma), sono rimasti piacevolmente colpiti dai nostri luoghi ed hanno ascoltato con attenzione tutti gli interventi che si sono succeduti.
“La famiglia è spesso un argomento banalizzato o generalizzato – ha detto il sindaco di Rieti Simone Petrangeli nel discorso di benvenuto – invece necessita di atti concreti per far sì che torni ad essere il fulcro della società. Negli anni si è modificata, si è allargata, ma il problema principale a cui si deve rispondere è che troppo spesso, anche a 40 anni, è impossibile formarla a causa della disoccupazione”. Mons. Pompili si è soffermato a lungo sull’individualismo come tratto caratterizzante dei tempi che viviamo, ed ha individuato la famiglia come una grande sfida, l’unica che sia in grado di risvegliarci da apatia, torpore e depressione. Tre le linee guida che Pompili ha suggerito per ricostruire i fili del nucleo familiare: viverlo nel concreto senza trincerarsi dietro slogan o luoghi comuni, non relegarlo a tana in cui rifugiarsi nel momento del bisogno, e considerarlo come un luogo di narrazione del proprio essere per trasmettere la propria esperienza agli altri componenti. Il Vescovo ha tracciato inoltre una linea di demarcazione tra famiglia e riconoscimento del diritto, legittimo, della propria identità personale e sessuale. Qualche rumors in sala intorno all’intervento del sindacalista Raffaele Bonanni che si è soffermato sui diritti lavorativi della donna, ancora troppo svantaggiata e discriminata rispetto all’uomo, tema di triste attualità che evidentemente suscita malumori attribuiti alla classe politica e dirigenziale.
Lo storico salone pur molto capiente non è riuscito a contenere tutte le persone accorse per un evento prestigioso e molto importante per temi e per relatori, l’ex segretario della Cisl e presidente di Italia Più, Raffaele Bonanni, Luigi Ciampoli in rappresentanza della Presidenza del Consiglio e Don Aldo Bonaiuto per l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII , moderati dal giornalista del Tg2 Piergiorgio Giacovazzo. Padrone di casa, ovviamente, Sua Eccellenza Domenico Pompili. Molte e sfaccettate le tematiche trattate, talvolta dibattute e spinose come omosessualità, aborto, solitudine, prostituzione, crisi dei valori.
I 16 ambasciatori di tutto il mondo, che protrarranno la visita nella Valle Santa fino a domenica (il programma), sono rimasti piacevolmente colpiti dai nostri luoghi ed hanno ascoltato con attenzione tutti gli interventi che si sono succeduti.
“La famiglia è spesso un argomento banalizzato o generalizzato – ha detto il sindaco di Rieti Simone Petrangeli nel discorso di benvenuto – invece necessita di atti concreti per far sì che torni ad essere il fulcro della società. Negli anni si è modificata, si è allargata, ma il problema principale a cui si deve rispondere è che troppo spesso, anche a 40 anni, è impossibile formarla a causa della disoccupazione”. Mons. Pompili si è soffermato a lungo sull’individualismo come tratto caratterizzante dei tempi che viviamo, ed ha individuato la famiglia come una grande sfida, l’unica che sia in grado di risvegliarci da apatia, torpore e depressione. Tre le linee guida che Pompili ha suggerito per ricostruire i fili del nucleo familiare: viverlo nel concreto senza trincerarsi dietro slogan o luoghi comuni, non relegarlo a tana in cui rifugiarsi nel momento del bisogno, e considerarlo come un luogo di narrazione del proprio essere per trasmettere la propria esperienza agli altri componenti. Il Vescovo ha tracciato inoltre una linea di demarcazione tra famiglia e riconoscimento del diritto, legittimo, della propria identità personale e sessuale. Qualche rumors in sala intorno all’intervento del sindacalista Raffaele Bonanni che si è soffermato sui diritti lavorativi della donna, ancora troppo svantaggiata e discriminata rispetto all’uomo, tema di triste attualità che evidentemente suscita malumori attribuiti alla classe politica e dirigenziale.
Interessante il contribuito del Prof.Luigi Ciampoli che ha percorso in maniera impeccabile e fruibile a tutti la storia della famiglia nella giurisprudenza e nella Costituzione con spunti sui diritti e sui doveri dell’individuo e sulle problematiche che il diritto di famiglia fornisce nei tempi odierni. A corollario dell’intenso pomeriggio, il toccante contributo di Don Aldo Buonaiuto, “prete di strada” della scuola di Don Oreste Benzi, che ha raccolto in pieno la filosofia di Papa Francesco tracciando uno spaccato commovente ma anche inquietante sull’immigrazione, sulla solitudine sociale degli anziani relegati negli “ospizi dorati”, sull’aggressività dei ragazzi che hanno perso i riferimenti. Ulteriore spunto su cui riflettere, l’argomento della diffusione ossessiva dei “social network”, che spesso presuppongono una profonda solitudine ed insicurezza di fondo che porta a trincerarsi dietro un monitor. Più che social, ha detto Don Aldo, dovrebbero chiamarsi a-social. Foto: RENZI ©