(da Repubblica.it) Il Viminale ufficializza il taglio di 23 prefetture: diventeranno 80, rispetto alle attuali 103. Secondo lo schema di decreto entro il 31 dicembre 2016 verranno soppresse e accorpate ad altre le prefetture di Teramo, che verrà unita a quella de L’Aquila, Vibo Valentia con Catanzaro, Benevento con Avellino, Piacenza con Parma, Pordenone con Udine, Rieti con Viterbo, Savona con Imperia, Sondrio con Bergamo, Lecco con Como, Cremona con Mantova, Lodi con Pavia, Fermo con Ascoli Piceno, Isernia con Campobasso, Asti con Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola con Novara, Biella con Vercelli, Oristano con Nuoro, Enna con Caltanissetta, Massa-Carrara con Lucca, Prato con Pistoia, Rovigo con Padova, Belluno con Treviso.
Subito dopo aver ricevuto il decreto che rientra nella riforma Madia sono scattate le proteste da parte dei sindacati che hanno proclamato lo sciopero per martedì 22 settembre. Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa criticano la nuova organizzazione del ministero dell’Interno. “In un momento di massima emergenza in materia di gestione dell’immigrazione e della sicurezza, il governo pensa di chiudere 23 prefetture. Un arretramento inaccettabile dello stato dal territorio, che rischia di lasciare nel caos cittadini e lavoratori”. Per i sindacati si tratta di un provvedimento “sbagliato e intempestivo”. E annunciano per il 22 assemblee che si svolgeranno in contemporanea in tutte le 23 prefetture a rischio chiusura.
“A dispetto degli annunci – affermano i sindacati – nei fatti questo governo adotta misure di vero e proprio ridimensionamento dei presidi di legalità e sicurezza sul territorio, disinteressandosi completamente dei lavoratori delle prefetture, dei quali nello schema del decreto non si parla minimamente, ma soprattutto dei cittadini e delle comunità locali, che saranno lasciati più soli”. Foto: RietiLife ©