(di Stefano Mariantoni) Continua anche a Rieti e andrà avanti per tutta l’estate la mobilitazione contro la riforma della scuola italiana. Seppur con un lieve ritardo rispetto a tanti altri comuni italiani, anche a Rieti è cominciata la raccolta di firme per un referendum popolare abrogativo riguardante la legge 13 luglio 2015 n. 107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, entrata in vigore un mese fa. Sono già decine i cittadini che hanno partecipato all’iniziativa del comitato promotore “Leadership alla scuola” che andrà avanti fino al 25 di settembre, sostenuta da un fitto passaparola che coinvolge soprattutto i social network.
Dal 13 agosto, sono infatti disponibili nel Comune di Rieti, presso l’U.R.P., Ufficio Relazioni con il Pubblico, i moduli di raccolta firme a sostegno dell’iniziativa referendaria inserita nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale numero 162, del 15 luglio scorso.
Gli interessati residenti nel comune di Rieti possono firmare nell’ufficio posto sotto i portici del Municipio in piazza Vittorio Emanuele II, durante i consueti orari di apertura al pubblico dell’U.R.P., da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13, martedì e giovedì anche dalle 15.30 alle 17.
Il comitato “Leadership alla scuola” si propone di raccogliere 500.000 firme, con l’obiettivo di raggiungere il quorum a maggio del 2016 quando ”probabilmente gli italiani saranno chiamati a votare per l’abolizione del Senato e per la riforma elettorale”.
Secondo il comitato ”iniziare l’anno scolastico in concomitanza con l’impegno di tutto il mondo della scuola nella raccolta firme per il referendum senz’altro attenuerà gli effetti nefasti della riforma, condizionerà, renderà incerta e quindi rallenterà l’azione del governo nell’attuazione delle ‘deleghe in bianco’ e farà sentire al Governo e ai dirigenti scolastici il nostro “fiato sul collo”. Questa legge, in attesa di un lontano referendum, potrebbe lasciare cicatrici indelebili nella nostra scuola”.
Raggiungere entro il 25 settembre le 500 mila firme ”è possibile, anzi contiamo di superarlo ampiamente, se si considerano le adesioni registrate allo sciopero del 5 maggio: il personale della scuola ha pagato di tasca propria, dai 60 ai 100 euro, la manifestazione di dissenso mentre apporre una firma presso il proprio Comune di residenza non costa nulla. In soli 10 giorni si sono registrati al comitato oltre 100 mila firmatari promotori e 100 referenti da tutte le regioni d’Italia”. (fonte: orizzontescuola.it)
La riforma definita come “buona scuola” ha scatenato da subito polemiche e scioperi da parte dell’intera categoria. Tante le novità introdotte e che andranno a regime a partire dal prossimo anno scolastico: dal piano straordinario di nuove assunzioni all’autonomia degli istituti, dai piani formativi triennali ai bonus per gli insegnanti. E tra queste, quelle su cui si concentrano la maggior parte delle polemiche sono i poteri ai dirigenti scolastici di decidere sull’organico, sulle chiamate e sugli incentivi economici (o meno) ai docenti. Norme che non convincono, tanto da portare al deposito della richiesta del referendum popolare per l’abrogazione totale della legge, iniziativa che ha fatto registrare a Rieti una pronta risposta dalla cittadinanza. Foto (archivio) RietiLife ©