C’è una parte dell’Italia dove, complice la crisi economica, è tornato in auge il ricorso alla cambiale e di conseguenza sono aumentati i protesti. A Rieti, nel 2013, sono quasi quadruplicati, a Ferrara sono cresciuti del 45%, a Mantova e Belluno di quasi il 30%. Ad analizzare il fenomeno è Gextra, società del Gruppo Italfondiario specializzata nei servizi di recupero crediti (http://www.gextra.it), che sta sperimentando la cambiale 2.0, dematerializzata, con tempi e costi ridotti.
Rieti ha registrato a fine 2013 un’esplosione sia del numero di protesti legati alle cambiali (+374%) che dell’ammontare (+341%). Ad eccezione della provincia laziale, prima in Italia, rileva Gextra, sono quasi tutte province del nord quelle che hanno registrato i maggiori incrementi dei protesti. A Ferrara all’incremento del 45% del numero di protesti sulle tratte corrisponde quasi il raddoppio dell’ammontare (+89,5% – 5,047 milioni di euro). Nel bellunese l’aumento del numero di protesti (+28,8%) ha fatto raddoppiare nel 2013 rispetto all’anno precedente il valore totale (+99,9% – 1,767 milioni di euro).
In provincia di Reggio Emilia i protesti sono saliti del 16,7% (2013/2012) ma l’ammontare totale è avanzato più velocemente (+64,5% a 6,548 milioni di euro). A Modena il valore complessivo (+10,8% – 13,405 milioni di euro) è cresciuto meno del numero di protesti legati ai vaglia cambiari (+16,6%).
“Osservando il mercato – afferma Francesca Carafa, presidente e amministratore delegato di Gextra – abbiamo notato che le cambiali nonostante tutto non sono sparite. Perciò ci siamo messi a lavorare su una cambiale 2.0. Uno strumento digitalizzato per ridurre tempi e costi che portasse benefici sia al debitore che al creditore. Il servizio Spid è in appoggio telematico a Banco Posta. Il debitore può pagare le cambiali in tutti gli uffici postali italiani, attraverso un modulo di pagamento che inviamo. Se non riesce a pagare entro 48 ore dalla scadenza, ha a disposizione un ‘Periodo di grazia’ di ulteriori 5 giorni. Il creditore, che può conoscere l’esito del pagamento entro due giorni dalla scadenza della cambiale, riceve l’accredito sul proprio conto corrente entro 48 ore dal saldo. Il creditore, poi – conclude Carafa – può anticipare l’avvio del piano di rientro rispetto ai tempi della domiciliazione bancaria delle cambiali (40 giorni anziché 75)”. Foto: RietiLife ©