Codici e Ugl tornano ad interessarsi delle sorgenti Le Capore Peschiera, lo fanno all’indomani della prima udienza celebrata presso la II sezione del Tribunale di Roma, primo appuntamento della causa intentata dall’ ATO3 in rappresentanza del territorio reatino contro l’ATO2 della città metropolitana di Roma. In una nota, Antonio Boncompagni di Codici e Marco Palmerini di Ugl dicono la loro sul tem, già affrontato dalla Provincia e dal sindaco di Castel Sant’Angelo, Taddei (leggi). “Quando la politica non riesce a tutelare il bene collettivo più importante, ovvero sia l’acqua – scrivono Palmerini e Boncompagni – si rimane a dir poco perplessi e si sollevano dubbi sia sulle reali capacità politiche di chi è stato eletto, o meglio ‘nominato’, a rappresentare, tutelare e difendere il nostro territorio, sia sul condizionamento pesante di logiche romano centriche. Il ristoro per lo sfruttamento delle sorgenti Le Capore-Peschiera, previsto dalla delibera Regionale del 2006, con oltre cento milioni di euro arretrati e gli otto annui per il futuro, sono una risorsa economica irrinunciabile per il nostro territorio. Soldi da investire anche sull’ambiente con ricadute importanti sull’economia locale e sull’occupazione. In attesa della prossima udienza, fissata per il prossimo 14 luglio, Codici e Ugl chiedono uno scatto di orgoglio ai rappresentanti politici eletti o nominati per tutelare gli interessi della collettività reatina. A quest’ultimi chiediamo una ferma e pubblica presa di posizione, ritenendo che i cittadini reatini abbiano il diritto di sapere chi sta con o contro di loro, valutando i fatti (documenti) e non le chiacchiere. Il protrarsi di questa vicenda che vede violato un diritto della popolazione reatina, sarà motivo di ulteriori iniziative di Codici e Ugl che già da tempo hanno interessato i propri legali per tutelare gli interessi collettivi. La politica non decide i giudici lo fanno”. Foto (archivio) RietiLife ©