Pubblichiamo un comunicato stampa della UIL.
«Mentre continua lo scontro politico sul fotovoltaico, per chi dovrà autorizzare la realizzazione delle opere di impianti di energia rinnovabile nella Piana Reatina, aumenta sempre di più la situazione di degrado in questa zona di pregio, nell´indifferenza della classe politica della nostra città». «La Piana Reatina va preservata e siamo tutti d’accordo, ma la politica dica, come e quando vuole farlo, perchè non può essere considerato un territorio di pregio che va preservata solo a parole – prosegue Paolucci – oggi la Piana Reatina è ridotta a terra di nessuno, ad esempio, appena a un chilometro da pratolungo nella frazione di Chiesa Nuova – spiega Paolucci – non c’è illuminazione pubblica, non c’è una rete di metano, non c’è un sistema fognario degno di tal nome. Per rendersene conto, basta farci un giro. E’ ora che la politica la finisca con i proclami e cominci a passare ai fatti. Sono anni che si continua a segnalare la mancanza di una rete fognaria, la mancanza di una rete di distribuzione del metano, la mancanza di una rete di illuminazione e la scarsa manutenzione delle strade». Tutti fattori che sono stati portati all’attenzione dell’opinione pubblica e della classe politica reatina da numerosi e ripetuti appelli della Uil di Rieti. Parole che purtroppo, sono sempre cadute nel vuoto. «La gravità della situazione – prosegue Paolucci – sta nel fatto che, mentre da un lato si continua a segnalare lo stato di degrado e di grave abbandono del territorio e dei cittadini che vi risiedono, dall´atro la classe politica continua imperterrita ad ignorare tale situazione. Per la verità debbo affermare, senza ombra di dubbio, che da un certo periodo a questa parte spesso mi è capitato di leggere sulle pagine della stampa locale un certo interessamento della politica per la Piana Reatina rivolto esclusivamente alla questione del fotovoltaico “fotovoltaico si fotovoltaico no” e non per le strade che sono piene di buche, ci sono cani randagi che vagano, l’incuria favorisce la presenza di serpenti e insetti nei periodi estivi senza contare la pericolosa presenza di branchi di cinghiali, più volte segnalata, che causano danni all’agricoltura. Quello dell’abbandono della piana reatina – conclude il leader della UIl di Rieti – è un problema che riguarda tutti. Ci piacerebbe che i politici ne prendessero coscienza quanto prima e, per chi lo volesse, siamo a disposizione per fare da “guida” in un giro di ricognizioni in una di quelle zone che ha un grande potenziale turistico e culturale ma che è ridotta a terra di nessuno». Foto: Emiliano GRILLOTTI © 01 Ottobre 2010