Autunno caldo per le scuole locali. Occupati ancora lo Scintifico Jucci e l’Iis Rosatelli. SCIENTIFICO Di seguito, le parole del rappresentante d’istituto Stefano Mancini. Ci sono volute circa due ore sotto la pioggia e 500 studenti per ottenere un dialogo con Stefania Santarelli, dirigente scolastico del Liceo Scientifico Carlo Jucci. Sull’onda delle proteste che stanno coinvolgendo tutti gli istituti della città, anche gli studenti dello Jucci lottano contro le direttive nazionali del decreto legislativo “La Buona Scuola” che sminuisce il ruolo dello studente riducendolo ad un semplice voto scolastico. Inoltre sono oggetto di critica le modalità mediante cui è stato imposto il contributo sulla carta volontario, ma che realmente appare indispensabile per accedere ai servizi scolastici. A tal proposito sono richieste una maggiore trasparenza e lo scorporamento del suddetto al fine di agevolare le famiglie nel pagamento. Infine, ritenendo rischiosa l’attività dei cantieri durante il periodo scolastico, gli studenti pretendono una sollecitazione nei confronti della ditta per ultimare i lavori nell’immediato. Nonostante la determinazione ed i ripetuti appelli da parte dei rappresentanti d’istituto per l’occupazione dell’intera sede, i ragazzi hanno ottenuto soltanto la palestra fino alle ore 18 del giorno seguente, risultato deludente ai loro occhi. Delusione soprattutto per l’indifferenza del presidente della provincia Giuseppe Rinaldi che, dopo essere stato contattato più volte, non si è mostrato disponibile per un confronto. Ciò che tutti gli studenti sono riusciti a concordare riguarda l’incapacità vera e propria di coloro che la Provincia la mandano avanti. Carlo Abruzzese, responsabile dell’edilizia scolastica della provincia di Rieti, dovrebbe essere lui stesso in maniera del tutto autonoma a preoccuparsi per quanto riguarda la manutenzione scolastica. È inaccettabile il fatto che dobbiamo essere noi studenti a sollecitare l’ultimazione dei lavori e circa gli interventi di ristrutturazione ove necessario. L’intera provincia non può rimanere ad osservare in disparte, non può giocare un ruolo secondario dentro la città. Vogliamo subito un incontro con Carlo Abruzzese e Giuseppe Rinaldi, affinché ci diano risposte concrete ed efficienti per quanto riguarda i progetti di messa in sicurezza delle scuole e soprattutto in seno all’ultimazione dei lavori nel nostro chiostro. Piove sempre sul bagnato. ROSATELLI Questo il comunicato inviato alla stampa dal Movimento Studentesco di Rieti sull’occupazione del Rosatelli. Questa mattina sull’onda delle proteste studentesche reatine si è inserita l’occupazione dell’Istituto Rosatelli. Una delle cause principali è rappresentata dall’impossibilità di usufruire dei laboratori -necessari all’interno di un istituto tecnico e industriale – e dalla scarsità del materiale didattico. Le lavagne elettroniche sono utilizzate incompetentemente e in modo inadeguato. È inoltre chiamata in causa la dirigenza scolastica per quanto concerne l’organizzazione dell’orario scolastico e per quanto riguarda la stesura, completamente errata, dei testi nel nuovo progetto attuato nella scuola “Book in progress”. Le strutture scolastiche sono fatiscenti in particolare a causa delle infiltrazioni di acqua; i problemi di edilizia scolastica gravano sull’edificio e mettono a rischio l’incolumità degli studenti. A ciò si aggiunge la mancata comunicazione sia all’interno della scuola, sia tra componente alunni e classe dirigente reatina. È dunque impossibile, in tali condizioni, ricevere una formazione scolastica in modo adeguato e completo. Viene poi richiesto che i computer del laboratorio di informatica, dati al carcere di Rieti, possano essere riacquisiti in qualunque momento la componente didattica lo ritenga opportuno e che ciò non venga più impedito a causa di ostruzioni burocratiche. Un’ulteriore questione che urge trattare è quella degli studenti pendolari: è indispensabile che la procedura delle entrate e uscite anticipate rimanga la stessa degli anni passati. Il prolungamento degli orari scolastici e i rientri pomeridiani, dovuti al ritardo dell’inizio dell’anno scolastico, se supportato dalla componente didattica, studentesca e genitoriale possono essere aboliti. Perciò, affinché possa essere trovata una risoluzione al più presto, è sollecitata una maggiore comunicazione con le autorità scolastiche e cittadine. La responsabilità è specialmente della Provincia, la quale ha il dovere di sopperire a tali mancanze e di ascoltare le istanze degli studenti, ma che si dimostra istituzionalmente assente.