FIORENZA DALLA LEOPOLDA STRIGLIA LA MAGGIORANZA: “È ORA DI DECIDERCI, NON SI PUÒ CONTINUARE COSI”

Dal consiglio comunale di Rieti alla Leopolda di Firenze. Renziano della prima ora, il capogruppo del Pd a Palazzo Città non ha voluto mancare il classico appuntamento fiorentino della stazione leopolda, partecipando ad uno dei tavoli di lavoro. Nelle ore della sua permanenza a Firenze, Fiorenza ha pubblicato su facebook un post nel quale, indirettamente, pare voler dare una scossa all’intero centrosinistra reatino sui temi caldi della politica cittadina. Di seguito, l’intervento integrale.

Fare politica, soprattutto quando si ricoprono ruoli esecutivi importanti, significa scegliere, e questo vale tanto per l’incarico di presidente del consiglio quanto per quello di sindaco. Prendere decisioni, e farlo cercando sempre di tenere presente l’interesse collettivo, il bene comune. E quando decidi, quando fai scelte importanti, finisci sempre per scontentare qualcuno, più o meno legittimamente contrario a quello che scegli di fare. È normale che sia così. Saranno poi tutti i cittadini, tutta la tua comunità, a giudicare giusta o sbagliata la tua scelta, e, nel caso, a mandarti a casa. È la democrazia, bellezza.

Ma se invece, di fronte a questioni di grande importanza per la tua collettività, non riesci ad assumerti la responsabilità di decidere, perché ti lasci dominare dalla paura – o dal conformismo ideologico – e lasci passare tempo, troppo tempo, aspettando che una lettera dall’Europa o una relazione tecnica o una qualsiasi ragione indipendente dalla tua volontà ti dia una giustificazione, e questo perché non vuoi scontentare qualcuno, allora non stai facendo politica nel modo giusto, non stai esercitando la funzione che i cittadini ti hanno affidato nella maniera corretta.

Il lavoro, ad esempio, lo si difende scegliendo di fare politiche per l’occupazione, che siano in grado di portare investimenti ed infrastrutture, e che creino un ‘economia’ capace di generare sviluppo e lavoro. Inutile partecipare alle manifestazioni, se poi – quando si può – non si decide.

Di fronte alla crisi sociale ed economica che vive soprattutto un territorio come il nostro, la cosa peggiore che la politica può fare è macerarsi nell’indecisione, cincischiare per anni lasciandosi trascinare in discussioni senza via d’uscita, e finire poi per dare la colpa a chi c’era prima o a chi lavora negli uffici.

Scegliere, questo significa far politica. Dopo essersi confrontati con le forze sociali, certo. Dopo aver ascoltato i cittadini, naturalmente. Ma poi decidere. E questo vale per infrastrutture fondamentali come la Rieti-Torano (ma davvero dopo quattro anni di studi e progettazioni e incontri stiamo ancora lì a parlare di progetti alternativi?) Terminillo, o Alberghiero, e vale per il funzionamento degli uffici che lavorano con le piccole e medie imprese, tecnici, professionisti e lavoratori, il cui blocco (che non è certo responsabilità dei dipendenti che ci lavorano) rappresenta un danno economico che grava sulle spalle dei cittadini.

Il Cambiamento, quello vero e necessario, impone di decidere, e fare, questo è il compito di una classe dirigente. Certamente, l’unica cosa che non può fare è continuare così. Foto (archivio) RietiLife ©

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