Compie 40 anni e fa l’americana, la Lombardini Motori, con mr Tom Cromwell che premia i 19 dipendenti con 25 anni di servizio e li saluta in inglese, con il velista Andrea Mura che per essere qui abbandona per un giorno la sua traversata transoceanica, con l’ingegner Luigi Aldini che disegna un grande 40 in cielo con i fumi del suo Falco Rosso e un migliaio di persone a sciamare tra fabbrica e cortile, dove brillano al sole i mezzi che montano i motori made in Rieti. L’orizzonte, per la storica fabbrica di motori reggiana – guidata da due reatini, l’ingener Reginaldi e il capo del personale Massari – è ormai mondiale grazie alla Kohler.
«Questa è una realtà che ha costruito una sua credibilità nel gruppo, grazie a competenza, professionalità, passione dei suoi dipendenti», dice l’amministratore delegato Vincenzo Perrone, da luglio alla guida del gruppo, alla sua seconda volta a Rieti. Lo stabilimento crescerà ancora? «Non posso entrare nei dettagli, ma gli investimenti che Kohler sta facendo sulla Lombardini sono massicci: penso al nuovo motore KDI frutto della ricerca italiana. E a cascata i risultati ci saranno anche qui». Il momento non è dei migliori: «Assolutamente – continua l’ingegnere, rientrato dagli Usa dopo 14 anni – ci sono difficoltà generali e una concorrenza agguerrita». Però si possono ancora fare motori in questa parte di mondo (e di Italia): «Sì, ma solo perché i motori Lombardini hanno qualità e prestazioni che li mettono in una posizione unica del mercato.
E quella è la strada che continuiamo a percorrere, nonostante il contesto non sia favorevole e nemmeno i costi del lavoro». Il contesto locale? Aiuta o zavorra? «Qui è stato fatto un buon lavoro da entrambe le parti: dall’azienda, che si è aperta quanto più ha potuto alla realtà locale, e dal territorio, che ha dato una buona risposta e una buona comprensione alle nostre esigenze». Il tandem Rieti-Reggio Emilia funziona ancora? «Per noi dal punto di vista operativo non ci sono figli e figliastri, tutti i siti sono sullo stesso livello di aspettative. Rieti viaggia a un ottimo livello produttivo e di integrazione con Reggio». E dallo stabilimento emiliano ieri sono arrivati in massa, top manager e dipendenti, per far festa con i colleghi di Rieti. Festa riuscita e meritatissima. (da Il Messaggero Rieti del 14 settembre)
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