“Serie D, Serie D, ce ne andiamo ce ne andiamo in Serie D!”. Una festa tutta amarantoceleste quella che si è celebrata oggi pomeriggio, appena finiti gli allenamenti della squadra di Pascucci, allo stadio Manlio Scopigno: il Rieti targato Fedeli torna in Serie D dopo quattro stagioni grazie ad un ripescaggio sudatissimo, ufficializzato stamattina (leggi). Al bar dello stadio, diventato il centro del tifo amarantoceleste per tutta la serata, si sono radunati più di cento tifosi: striscioni, cori, fumogeni. Un’allegria incontenibile per il ritorno del Rieti (qui il calendario) all’Interregionale. Giocatori, tifosi, simpatizzanti, ragazzi del settore giovanile e la dirigenza non sono voluti mancare a questa festa: osannata la famiglia Fedeli, con il dg Andrea festeggiato dai tifosi come il vicepresidente Riccardo Curci che in un lungo post ha celebrato il ripescaggio dicendo “un sentito grazie e un abbraccio particolare a Giancarlo Palma , Riccardo Solaroli , Andrea Gianni e a tutto lo staff tecnico, medico ed organizzativo della scorsa stagione che ci ha permesso di raggiungere la serie D. Permettermi tre dediche – ha aggiunto Curci – a tutti i tifosi e in particolare ai ragazzi della curva per non averci fatto mancare il loro sostegno. A mia moglie e ai miei figli che mi hanno sopportato e spinto a non mollare. A chi mi ha trasmesso questa passione. Grazie a tutti e Forza Rieti”.
Anche Curci è stato omaggiato dai tifosi che si sono concessi più di un brindisi e l’immancabile coro “chi non salta viterbese è”. Una festa, quella del Rieti, che arriva dopo un playoff perso in finale, una graduatoria sbagliata che solo un ricorso ha fatto correggere ed un’estate vissuta tra momenti altalenanti e a tratti nerissimi (Fedeli voleva andar via). Oggi è tutta un’altra storia. Rieti è in Serie D e vuole rimanerci. Anzi, vuole spiccare il volo. Ma ha bisogno della città intera. Già da mercoledì, contro la Voluntas Spoleto. (Christian Diociaiuti)
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