Un viaggio tra canzoni ruvide e spigolose, arrangiamenti scarni e – di colpo – esplosioni musicali, “un insieme di violenze e di speranze, un rumore di scontri e di feste”. Le Luci della Centrale Elettrica illuminano la piazza di Rocca Sinibalda, accogliente con gli appassionati della scena indie italiana che sono accorsi in buon numero per ascoltare uno degli interpreti più originali degli ultimi anni. Vasco Brondi, il cantautore ferrarese che con i suoi testi attualissimi dipinge le ansie e i sentimenti di una generazione in affanno, incanta il pubblico, alternando i suoi pezzi più famosi contenuti nei primi due album – Canzoni da spiaggia deturpata e Per ora noi la chiameremo felicità – con le canzoni dell’ultimo apprezzatissimo Costellazioni e le cover di Battiato (Summer on a solitary beach) e dei Cccp (Emilia paranoica). I giochi di luci accompagnano le danze sconclusionate di un artista che sa dialogare con il pubblico (“Siate felici da fare schifo e fate quello che vi pare”, raccomanda alla fine), un pubblico che forse Brondi non rassicura ma a cui di certo non racconta bugie. (di Nazareno Orlandi)
Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©