Sul caso degli asili nido, interviene il segretario comunale del Partito Democratico, Ruggero Curini, spiegando l’ok del gruppo consiliare alla decisione di avallare l’ingresso dei privati negli asili comunali. Un via libera dal quale si è smarcata Ilaria Barbante (leggi), subito scaricata dal Pd (leggi). Di seguito la nota integrale di Curini. «Due anni fa abbiamo intrapreso una strada per risanare le casse del Comune appoggiando le regole fissate dal decreto 174/12, assumendoci la responsabilità nei confronti della città e dei nostri concittadini, di percorrere l’unica via praticabile per evitare il dissesto e quindi il commissariamento dell’ente. Forse non tutti sanno quanto quest’ultima “soluzione” sia devastante per una città: riduzione di posti di lavoro pubblici, chiusura completa di tutti i servizi tra cui anche gli asili e l’Istituto Manni. È per questo che con senso di responsabilità, preso atto della impossibilità di mantenere pubblici l’asilo di viale Maraini (il Ciancarelli, ndr) e l’istituto Manni, nell’ultima riunione di maggioranza abbiamo deciso che voteremo la partecipazione di privati mantenendo fermi alcuni punti che per noi sono fondamentali: devono essere mantenuti inalterati i livelli di occupazione e le condizioni contrattuali per i lavoratori dei servizi in questione, devono essere garantiti gli stessi standard di efficienza e di qualità del servizio, deve essere mantenuto il sistema tariffario basato sul calcolo ISEE. Stiamo lavorando a tutte le richieste della nostra città per questo abbiamo contestualmente chiesto che vengano messe in atto nel bilancio preventivo 2014 linee di intervento che puntino ad azioni di recupero dell’efficienza degli uffici (es. urbanistica) che si basino sulle dismissioni del patrimonio immobiliare, sul recupero dell’evasione e su soluzioni condivise tra la maggioranza. Il dovere di una amministrazione è quello di garantire ai cittadini i servizi fondamentali e quello di continuare a lavorare nella direzione intrapresa affinché tutti i cittadini possano avere accesso ai servizi ad un costo sostenibile. Ignorare le attuali condizioni delle finanze pubbliche invocando misure impraticabili (anche a noi piace l’asilo pubblico), paventando il dissesto dell’ente, significa mettere il Comune di fronte al rischio concreto di non riuscire più a far fronte agli impegni, neanche a quelli più elementari. Questo non sarebbe degno di una amministrazione, di qualunque colore politico sia». LA REPLICA DI ILARIA BARBANTE (aggiornamento ore 13.30) «Il mio essere di sinistra, nel mondo attuale, è un impegno a tutelare anche i diritti dell’infanzia assicurandogli un servizio sociale efficiente e corretto e non gestito con l’obiettivo di realizzare un leggittimo profitto. Se è vero, come lo è, che devono rimanere inalterati i livelli occupazionali, il personale dipendente deve essere pagato secondo il CCNL, debbono essere garantiti gli stessi standard di efficenza e qualità del servizio, ivi compresi gli orari di apertura e chiusura al pubblico, la presenza di un pediatra e di una psicologa e deve essere mantenuto il sistema tariffario attuale, allora non si capisce quale sia l’imprenditore che assuma su di sé tale rischio d’impresa. Atteso che gli introiti delle rette, comunque, anche nel caso della concessione, dovranno continuare ad essere riscossi direttamente dal Comune. Capisco le difficoltà e le inappropriate giustificazioni di chi oggi razzola in maniera diversa rispetto a come praticava nel passato, ma contano i fatti e non le chiacchiere. Le polemiche sono sempre fine a sé stesse, saranno invece i cittadini e le famiglie a giudicare». Foto: RietiLife ©