Il personale delle Squadre Mobili delle Questure di Rieti e di Teramo – coordinato dal Servizio Centrale Operativo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza – ha arrestato tre donne: S.C., del 1979, residente a Martinsicuro, S.F.M., del 1985 e D.R.R., del 1966, residenti ad Alba Adriatica; sottoposta ad obbligo di dimora nel comune di Alba Adriatica una quarta donna, S.D., del 1975. Le quattro donne si sono rese responsabili di otto furti aggravati commessi e tentati a Rieti. L’OPERAZIONE Questa mattina, gli uomini delle Squadra Mobili di Rieti e Teramo hanno dato esecuzione agli ordini di carcerazione emessi, dal gip del Tribunale di Rieti, Francesca Ciranna, nei confronti delle donne abruzzesi, che le indagini condotte dagli investigatori della Squadra Mobile reatina hanno individuato come responsabili di numerosi furti in appartamento commessi a Rieti negli scorsi mesi di marzo ed aprile, soprattutto ai danni di anziani. L’operazione ha preso il nome di “Travel predator”. I FURTI Lo scorso mese di aprile, a seguito dell’intensificazione dei servizi disposti dal Questore di Rieti per la prevenzione e repressione del temuto fenomeno criminale dei furti in appartamento, che, nell’ultimo anno, ha suscitato particolare allarme sociale, il personale della Squadra Mobile ha fermato e sottoposto a controllo due pluripregiudicate abruzzesi, appartenenti ai clan degli zingari teramani: D.R.R. e S.F.M.. Quest’ultima, nell’occasione, ha fornito false generalità, perché sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di dimora ad Alba Adriatica. Le donne viaggiavano a bordo di un’utilitaria dotata di un vano ricavato ad hoc per occultare la refurtiva, e sono state trovate anche in possesso di oggetti da scasso. Ulteriori indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Rieti Lorenzo Francia, hanno consentito agli investigatori reatini di accertare che quel giorno le pregiudicate erano in compagnia di altre due donne: S.D. e S.C., con le quali avevano portato a termine un furto nel quartiere Borgo e altri due tentativi nei quartieri di Molino della Salce e Viale Maraini, forzando, nella circostanza, il portone d’ingresso e la porta di un appartamento. Dall’esame dei tracciati telefonici delle utenze di copertura in uso alle donne, nonché attraverso vari riconoscimenti fotografici eseguiti dalle vittime ed altre attività di indagine corroborate dal personale della Squadra Mobile della Questura di Teramo, gli agenti reatini hanno individuato un vero e proprio sodalizio criminale specializzato, dedito alla commissione di reati della stessa specie in tutto il centro Italia. Il gruppo era solito partire al mattino ed aggirarsi con finalità predatorie nelle varie province delle regioni limitrofe, in cui al momento la loro posizione è al vaglio delle locali Squadre Mobili. L’AZIONE Il modus operandi del gruppo criminale consisteva nel contattare anziani soli, presentandosi come venditrici ambulanti, rappresentanti di uffici pubblici, come Inps ed Asl, associazioni di volontariato, come la Caritas, o addirittura persone conosciute come amiche anche di parenti o di badanti. Le stesse, particolarmente abili nel circuire i malcapitati, suonavano ai citofoni delle abitazioni o richiamavano l’attenzione di anziani affacciati dai balconi, inventando delle storie che gli permettevano di farsi aprire le porte conquistando la fiducia dei malcapitati. Una volta entrate nelle abitazioni, le donne fingevano un malore chiedendo alle vittime un bicchiere d’acqua in modo da potersi accomodare in cucina, lasciando però socchiusa la porta di ingresso dell’appartamento. In pochi minuti, le complici si introducevano, così, in casa “perquisendo” le stanze, soprattutto le camere da letto, ed impossessandosi del denaro e degli oggetti di valore custoditi dagli anziani, in alcuni casi anche per alcune decine di migliaia di euro. IN ARRESTO Le misure cautelari nei confronti delle donne arrestate – associate nella Casa Circondariale di Teramo – sono state disposte per il grave rischio di reiterazione di tali reati, nonché per la gravità della condotta tenuta, aggravata dall’aver agito contro persone anziane ed indifese. La Questura di Rieti invita i cittadini che nell’ultimo anno sono stati oggetto di furti consumati con analoghe modalità, a contattare il personale della terza Sezione della Squadra Mobile, per fornire ulteriori spunti investigativi. (da Comunicato Questura di Rieti) Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©