(Aggiornato ore 20.20) Pia Unione Sant’Antonio contro Comune di Rieti, a due settimane dalla Processione dei Ceri e in pieno Giugno Antoniano. Con una nota ufficiale, la Pia Unione bolla come “totalmente inappropriato” il concerto di venerdì sera in piazza San Francesco di una band di ispirazione comunista, al termine della cerimonia di ostensione straordinaria di Sant’Antonio, e attribuisce al Comune la decisione di far esibire quel gruppo musicale. La serata del 13 giugno, in coincidenza con i festeggiamenti per la Liberazione di Rieti (leggi) ha provocato polemiche (leggi). Di ieri la protesta di uno dei portatori di Sant’Antonio (leggi), che ha spaccato l’opinione pubblica: decine di commenti alla notizia pubblicata da RietiLife e sulla nostra pagina facebook. Di seguito, la nota integrale firmata dalla Pia Unione, che segna uno strappo a tutti gli effetti.
«Il consiglio direttivo della Pia Unione Sant’Antonio di Padova di Rieti, con riferimento alla discussione sorta in città all’indomani della serata del 13 giugno, intende precisare quanto segue in maniera esaustiva. La responsabilità morale e organizzativa dell’evento della scrivente, si sviluppa e trova compimento esclusivamente nel momento liturgico dell’Ostensione straordinaria della Statua del Santo e nell’atto di affidamento della città di Rieti a Sant’Antonio di Padova. Detta unica motivazione religiosa – continua la Pia Unione – è stata dettata dalla volontà di condividere con la popolazione un momento di rinnovato affidamento a Sant’Antonio di Padova, in un contesto storico ed economico che vede la città dibatterei in pesantissime difficoltà, dal versante occupazionale a quello di prospettiva. Non dimenticando la concomitanza del 70esimo anniversario della Liberazione di Rieti, che, tuttavia, è stata condivisa e interpretata dalla Pia Unione come evento storico, manifestatosi quale segno della protezione del Santo verso la popolazione tutta della città stessa. Questo e solo questo ha motivato l’inserimento della sua memoria nel programma dei festeggiamenti. Quanto sopra esposto, peraltro, ha trovato conferma nella presenza di Sua Eccellenza Monsignor Vescovo, il quale non solo ha voluto condividere l’intero atto liturgico ma ha anche letto l’Atto di affidamento al Santo e impartito la Benedizione ai convenuti con la reliquia». “CONCERTO INAPPROPRIATO” «Il successivo evento di natura musicale – prosegue la nota ufficiale della Pia Unione – organizzato dal solo Comune di Rieti e senza l’intervento diretto della scrivente, non inerisce a scelte condivise tra amministrazione e Pia Unione Sant’Antonio da Padova: questo, sia rispetto ai complessi musicali proposti, sia ai contenuti presentati dopo che la Statua aveva fatto ritorno nella chiesa di San Francesco. Tipologia e contenuti dei complessi musicali esibitisi, rispetto ai quali la scrivente Pia Unione Sant’Antonio esprime la propria totale dissociazione, essendo si palesati come del tutto inappropriati sia nei confronti del precedente momento liturgico, presieduto dal vescovo diocesano, che nei confronti delle devote e dei devoti del nostro Santo intervenuti in San Francesco. La Pia Unione Sant’Antonio conferma, nel secolare rispetto dei suoi Statuti, la propria apoliticità, apartiticità politica di ogni genere. La sua azione infatti – termina la nota della Pia Unione – consiste esclusivamente nella diffusione del Vangelo di Gesù Cristo, attraverso la conoscenza del messaggio di Sant’Antonio di Padova e la messa a disposizione della propria storia al servizio dell’azione quotidiana della Chiesa diocesana». I CITTADINI Un gruppo di cittadini, che si firmano solo con il nome di battesimo e l’iniziale del cognome, ha inviato un messaggio in redazione, contestando il concerto di venerdì sera. «Egregio Sindaco Petrangeli, anche questa volta lei ha messo del suo: ancora una volta ha espresso il suo lato peggiore. Chi le scrive è un gruppo di cittadini presenti a piazza San Francesco la sera del 13 giugno in visita al Santo come molti reatini legati alla tradizione. Lo scenario che si è presentato ai nostri occhi era decisamente non consono al contesto. La presenza del gruppo “Banda POPolare dell’Emilia Rossa” a nostro parere era inadeguata e inaccettabile. Arrivati a piazza San Francesco abbiamo notato che i fedeli erano costretti a districarsi con imbarazzo e disagio tra gli spettatori del concerto, sporcizia e rumore impediva loro di raccogliersi in preghiera all’interno della Chiesa. Rileviamo ai suoi disattenti occhi quanto inopportuno fosse ospitare il concerto in quel luogo nel periodo del Giugno Antoniano. Si può essere credenti o meno, di destra o di sinistra, ma il rispetto viene prima di tutto e per l’ennesima volta questa giunta ha dimostrato di non averne. Poniamo anche una domanda all’opposizione che siede nel Consiglio Comunale su come mai tanto scandalo e indignazione siano solo postumi e non al momento in cui è stata resa nota la partecipazione di determinati gruppi musicali. Ci duole evidenziare l’apparente inattività dei suoi “avversari politici” e chiediamo quindi all’opposizione cosa ha fatto concretamente e fattivamente per impedire la presenza, finalizzata e strumentale alla propaganda politica di parte, di un gruppo musicale schierato con frange politiche ben precise. Infine, e non da ultimo, esprimiamo ai nostri concittadini vicinanza e solidarietà per l’ offesa ricevuta dai politicanti che hanno votato, i quali non si sono fatti scrupolo di umiliare lo spirito che da secoli anima la popolazione reatina. Lasciamo al suo “buonsenso” (???) la decisione di giustificare quest’ignominia o di tacere dignitosamente». Firmato: Marina B., Marco M., Antonio F., Marco A., Cinzia P., Marco P., Gloria F., Aurora F., Marina I., Annamaria B., Massimo D., Paola B., Manuel F., Alessandro D. Foto: RietiLife ©