Il Rieti con la testa già ai playoff – per i quali deve scoprire la sfidante del primo turno, una tra Ribelle e Sammaurese, dell’Eccellenza B dell’Emilia Romagna – si prepara a scendere in campo per l’ultimo turno di Eccellenza, che ai fini della classifica di vertice non conta niente. I big torneranno a riposarsi in vista della post season e, contro il Fregene, scenderà di nuovo in campo una formazione simile a quella vista a Ladispoli, che ha pareggiato 1-1 domenica scorsa e piena di giocatori che meno hanno potuto dare durante la lunga stagione del Rieti. La gara inizialmente prevista alle 16.30, si giocherà alle 11 allo Scopigno: un anticipo simile era stato deciso la stagione scorsa e risulta alquanto desueto per il Rieti, storicamente in campo di pomeriggio. L’anticipo alle 11 è stato accolto dal Comitato Regionale Lnd, dopo l’accordo tra le due società. Tra i giocatori che saranno in campo contro i tirrenici, anche il portiere Riccardo Tassi, classe 1995. L’estremo difensore ex Roma ha disputato una buona gara domenica scorsa e sta tornando a riprendere i ritmi partita, dopo l’infortunio che l’ha tenuto fermo dalla prima giornata, quando ebbe una lesione al crociato del ginocchio sinistro. “È stato bello tornare in campo – ha detto il portiere romano a Il Messaggero di Rieti – sto bene, ho qualche doloretto con cui dovrò convivere, ma mi sento bene, anche perché non avrei detto al mister di sentirmi pronto per giocare se non fossi stato in condizione. Io sono molto critico con me stesso – ha aggiunto Tassi – ma sulla mia uscita di domenica sono soddisfatto. Il problema non è in mezzo ai pali, dove sono tornato dopo tre mesi dall’infortunio, quanto ritrovare il ritmo partita. I playoff? Spero di essere in condizione per giocarli, anche se non sta a me, è il mister a valutare. Dobbiamo giocare tutte le quattro partite, da affrontare come finali, prendendo il risultato pieno ed esser promossi in D senza dover pensare al ripescaggio”. Tassi, con grande forza di volontà, ha superato otto mesi difficilissimi: “Dal 16 settembre, quando mi sono fratto male – ha continuato – mi sono sempre detto di voler fare le ultime gare della stagione. La cosa che mi ha fatto arrabbiare di più è stato perdere un anno, dopo un’altra stagione, quella scorsa, in cui ero già stato fermo: un’ulteriore mazzata difficile da digerire. Chi mi ha aiutato? I genitori e le persone giuste a livello calcistico, grandi uomini e professionisti. E poi il dottor Francesco Trabattoni: tutti si sono complimentati con lui per l’operazione (al ginocchio sinistro, ndr) dopo la quale non ho avuto problemi. Non posso non parlare anche di Danilo (Granieri, preparatore atletico, ndr): più che dal punto di vista fisico, è stato fondamentale sotto l’aspetto psicologico”. (Ch. Di.) Foto (archivio) RietiLife ©