Tra rune, tamburi e magia: la reatina Gabriella Avila incanta il Festival Celtico di Roma con il suo libro ‘Sant’Andrea’

Domenica 6 aprile, nella suggestiva cornice del Festival Celtico di Roma, tra il profumo dell’incenso e il battito ipnotico dei tamburi, si è svolta la presentazione del libro “Sant’Andrea” dell’autrice reatina Gabriella Avila. Un momento carico di emozione e simbolismo, che ha visto la narrazione fondersi con un’atmosfera sospesa tra storia, mito e spiritualità.

Circondato da vichinghi in armatura, streghe, sciamane e maghi, Avila ha raccontato la propria opera in un contesto che sembrava uscito da un’altra epoca: un mondo dove le antiche tradizioni nordiche ed europee rivivono attraverso rievocazioni, danze rituali e pratiche esoteriche.

Il libro, incentrato su spiritualità, identità e radici, ha trovato nel festival un palcoscenico perfetto, entrando in risonanza con i temi dell’evento. Il pubblico, attento e partecipe, ha accolto con entusiasmo il racconto, immerso in un’esperienza multisensoriale fatta di suoni, simboli e vibrazioni antiche.

Non è mancata, da parte delle autrice reatina Gabriella Avila la partecipazione diretta ad alcune attività del festival: dalla lettura delle rune, che ha offerto un affascinante contatto con una saggezza ancestrale, ai balli celtici che hanno unito persone di ogni età in un cerchio di condivisione ed energia.

“È stata una giornata intensa, diversa, inaspettata. Una di quelle esperienze che non si dimenticano facilmente – ha dichiarato l’autrice Avila – Concludo ringraziando di cuore tutte le persone che hanno partecipato e condiviso con me questo momento così speciale. Un grazie particolare a mia madre, mio padre, al mio redattore e al mio fidanzato per il sostegno continuo e l’amore che mi dimostrano ogni giorno”.

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