Sono state 531255 le ore di cassa integrazione autorizzate lo scorso anno nel reatino. Oltre centomila in più rispetto al 2023, quando erano infatti state 426106. Numeri che tradotti in percentuale segnano una variazione positiva del 24,7 per cento. Ecco la realtà Sabina che emerge dallo studio del Servizio lavoro, coesione e territorio elaborato dalla Uil su fonte Inps.
“Sebbene lo scorso anno su scala regionale le ore autorizzate abbiano complessivamente registrato una contrazione del 30,7 per cento – analizza Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana – la nostra provincia si colloca al secondo posto per percentuale di crescita”. Sul gradino più alto del podio è salito infatti il territorio pontino, con un aumento del 75,6 per cento. Al terzo posto si è collocata la Tuscia, con una variazione di 3,2 punti percentuali. In flessione invece Roma e la sua provincia (-45,6 per cento) e la Ciociara (-14,2 per cento).
“Se il reatino non sorride – aggiunge Paolucci – le aree a noi limitrofe, anche se subito fuori dai confini regionali tra il 2023 e il 2024 hanno registrato aumenti vertiginosi. Da oltre 600mila a un milione e 700mila ore a L’Aquila. Da 778mila a quasi un milione e 300mila ad Ascoli Piceno. Stabili nei due anni di osservazione. ma oltre i due milioni le ore di cassa integrazione nella provincia di Terni.
“Considerano che i dati non tengono conto né del supporto offerto agli artigiani dal fondo di solidarietà bilaterale, né di quello che sostiene il reddito dei lavoratori in somministrazione – conclude il sindacalista – risultano evidenti le difficoltà che scontano i settori dell’industria e dei servizi del nostro territorio, sia per colpa delle criticità strutturali delle infrastrutture sia per assenza di una seria politica industriale”.