(di Christian Diociaiuti) Mattia Furlani è campione del mondo! Con un salto da 8,30 metri ai Mondiali indoor di Nanchino, il talento reatino ha conquistato la sua prima medaglia d’oro assoluta, scrivendo un’altra pagina indimenticabile nella storia dell’atletica italiana. Un successo costruito con determinazione, dopo la “delusione” degli Europei indoor di Apeldoorn (argento da favorito per l’pro), e che Furlani ha raccontato con grande emozione.
Le parole di Furlani: “Ci ho creduto fino alla fine”
“Ci credo a questo.oro perché l’ho sognato e l’ho desiderato. Dopo Apeldoorn sono rimasto concentrato perché sapevo di poter competere tra i migliori del mondo qui a Nanchino. Adesso è incredibile. Ho vinto per un centimetro, ma questo è lo sport: ogni tanto il fattore C gioca a mio favore! Ho fatto un’ottima gara, anche se tecnicamente potevo fare ancora meglio. Non ho nulla da rimproverarmi, ma posso crescere ancora”. Il giovane campione ha poi raccontato la sorpresa del suo 8,30 al secondo salto, misura che ha blindato l’oro: “In realtà volevo solo qualificarmi per tutti i sei salti, poi ho visto che era 8,30 ed è stato assurdo! Sull’8,28 ho lasciato 16 cm, quindi avrei potuto fare molto di più. Devo ancora acquisire più sicurezza con la rincorsa, ma posso interpretare meglio la gara”.
“Vincere il Mondiale significa entrare nella storia”
Furlani è consapevole del valore di questa vittoria: “Vincere il Mondiale significa entrare nella storia dell’atletica azzurra, è qualcosa di fuori dal normale. Ma ci sono ancora tante tappe da affrontare”. Ora il focus è già sul futuro, con Tokyo nel mirino: “Ci vediamo ai Mondiali di Tokyo per continuare a sognare!” ha aggiunto Furlani, lasciando intendere che questo successo è solo un punto di partenza per traguardi ancora più ambiziosi.
L’abbraccio con mamma Katy: lacrime e dedica speciale
Uno dei momenti più emozionanti della premiazione è stato l’abbraccio con mamma Katy Seck, sua allenatrice e figura fondamentale nella sua crescita sportiva. Ripresa con le lacrime agli occhi, ha vissuto il trionfo del figlio con un’intensità unica. “Non si può spiegare,” ha detto Mattia, parlando del loro legame speciale. “Sappiamo quante lacrime abbiamo versato dopo Apeldoorn. Sapevo di valere di più, e oggi l’ho dimostrato”.Un successo che Furlani ha voluto dedicare a chi gli è sempre stato vicino: “Sto pensando ai miei cari che sono a casa, a mio fratello Luca, a mia sorella Erika, alla mia ragazza Giulia e a tutti coloro che mi hanno supportato. Questa vittoria è anche per loro”.
Un campione con ancora tanta strada davanti
A soli 20 anni, Mattia Furlani ha già conquistato un posto nella storia dell’atletica italiana, ma la sensazione è che il meglio debba ancora venire. Con il primato italiano di Andrew Howe sempre più vicino e una crescita tecnica costante, il reatino è pronto a stupire ancora. Rieti lo festeggia, l’Italia lo applaude. Il futuro è suo.
Foto: Grana/FIDAL ©