(di Valentina Fabri) I lavoratori somministrati del settore sanitario continuano a chiedere risposte alla Regione Lazio, ma l’ennesimo tentativo di confronto si è concluso con un esito negativo. Al tavolo convocato per discutere la loro situazione, il soggetto principale coinvolto, la Regione, non si è presentato, lasciando i sindacati e i lavoratori senza interlocutori istituzionali.
La delusione è palpabile tra i dipendenti Asl somministrati. Dopo anni in prima linea, soprattutto durante l’emergenza Covid, questi operatori si sentono ora declassati a semplici numeri, senza riconoscimento né tutele adeguate. Per questo, i sindacati annunciano una mobilitazione che proseguirà con giornate di sciopero, presto ufficializzate. L’obiettivo è chiaro: ottenere ascolto, difendere i propri diritti e ribadire l’importanza di un lavoro che, nei momenti critici, è stato considerato indispensabile, ma che oggi rischia di essere dimenticato.
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